Niccolò Copernico.
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- Nel
1.543 l'impero ottomano e la Francia, uniti
dall'opposizione al dominio Asburgo, diventano alleati. La
conquista francese di Nizza (1543) e della Corsica (1553) sarà
un'impresa comune delle forze di Francesco I e di Solimano, comandata
dagli ammiragli ottomani Khayr al-Din Barbarossa e Dragut. Un mese
prima l'artiglieria francese aveva sostenuto gli Ottomani durante
l'assedio di Esztergom. Dopo la successiva avanzata dei turchi, nel
1547 Ferdinando I d'Asburgo riconobbe ufficialmente il dominio
ottomano dell'Ungheria. Alla fine del regno di Solimano la
popolazione dell'Impero ammontava a 15 milioni di abitanti. L'impero
ottomano era una notevole potenza navale, controllava gran parte
del Mar Mediterraneo ed era una parte significativa e
soprattutto accettata dello scacchiere europeo.
Nel
1.544 - Si firma la Pace di Crepy. Il fallimento da
parte della flotta Imperiale nella conquista di Algeri, che
aveva l'obiettivo di annientare le forze del colonnello Khayr
al-Din Barbarossa, artefice delle scorrerie corsare nel
Mediterraneo in nome del Sultano, si presentò agli occhi di
Francesco I come una nuova possibilità di innescare una
guerra contro un Imperatore apparentemente indebolito e
frustrato. Cominciati nel luglio del 1542, gli scontri ebbero come
teatro i Paesi Bassi, il Piemonte, dove i francesi ottennero
l'importante vittoria di Ceresole Alba, e il Rossiglione. Dopo due
anni di battaglie convulse e sanguinose, intervallate da brevi tregue
per la disastrosa situazione finanziaria dei contendenti, Carlo V,
forte dell'alleanza con il re d'Inghilterra Enrico VIII, poté
conquistare il Lussemburgo e spingersi verso Parigi, mentre il
sovrano inglese assediava Boulogne: ciò indusse Francesco a chiedere
la cessazione delle ostilità, che terminarono ufficialmente con la
firma della Pace di Crepy nel settembre 1544. Le mire
di espansione in Italia del sovrano francese così come quelle sulla
Borgogna dell'Imperatore poterono dirsi definitivamente concluse mentre subisce una distensione la crisi tra la Lega di Smalcalda e il
Sacro Romano Impero visto che la Lega si ritrova senza il sostegno del regno di Francia.
Nel 1.545 - Inizia il concilio di Trento; durerà fino al 1.563 senza riuscire a ricomporre l'unità dei cristiani.
- Pubblicazione del "Trattato di Chirurgia" di Ambroise Pare.
- Pubblicazione del "Trattato di Chirurgia" di Ambroise Pare.
- Fissazione di un tasso di interesse legale in Francia.
- Nel 1.546 Fracastoro ipotizza l'esistenza dei microbi. Il suo nome viene associato principalmente allo studio del morbo gallico, cioè della sifilide, la cui prima testimonianza risale agli ultimi anni del XV secolo, introdotta in Europa da coloro che erano tornati da viaggi in America. Nato intorno al 1476 a Verona, Fracastoro dal 1496 ha studiato all'università di Padova, dove si è laureato in arti nel 1502 e dove ha conseguito il dottorato in medicina nel 1505. Probabile compagno di studi di Copernico e allievo di Pomponazzi, nell'ateneo patavino ha anche ricoperto l'incarico di lettore (docente) di logica.
Nel 1.547 - Re Francesco I muore di setticemia nel castello di Rambouillet ed è sepolto con la prima moglie nella basilica di Saint-Denis. La sua tomba verrà poi profanata durante la rivoluzione francese, nell'ottobre del 1793. Il regno di Francesco, che aveva segnato un momento di gravi difficoltà finanziarie per la Francia, aveva favorito la centralizzazione amministrativa dello Stato, attraverso ufficiali regi e commissari inviati in provincia e la sospensione del diritto di rimostranza dei parlamenti locali. La vita di corte fu la nuova dimensione offerta dal sovrano a una nobiltà con sempre meno peso politico. Nelle questioni religiose, a un'iniziale tolleranza verso i dissidenti ugonotti e valdesi, suggeritagli dall'amatissima sorella Margherita di Navarra, vera ispiratrice tra le altre cose del mecenatismo di Francesco ed ella stessa scrittrice e poetessa, dal 1534 Francesco fece seguire una tenace intransigenza che si concretizzò in misure repressive. Francesco I pensò, a quanto pare, di far rimuovere l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci da Santa Maria delle Grazie a Milano per portarlo in Francia. Sebbene non gli sia riuscito, sia lui sia il suo predecessore al trono Luigi XII, riuscirono a impossessarsi di due dipinti fra i massimi di Leonardo, ovvero La Gioconda e La Vergine delle Rocce, attualmente al Louvre. Probabilmente la Gioconda fu venduta da Leonardo a Francesco I che la pagò. Appassionato d'arte classica anche a soggetto erotico, ricevette in dono da Cosimo I de' Medici l'Allegoria del trionfo di Venere di Agnolo Bronzino. Nel suo castello di caccia di Villers-Cotterêts, nel 1539, Francesco firmò un'ordinanza che rese la langue d'oïl la lingua ufficiale dell'amministrazione e del diritto, che divenne così la lingua francese, in luogo del latino. Con lo stesso documento impose al clero di registrare le nascite e i battesimi.
- Anche il re inglese Enrico VIII muore nel 1.547 e gli succede il figlioletto Edoardo VI.
- Nel 1.547 i lavori della basilica di San Pietro, a Roma, passano sotto la direzione di Michelangelo.
- Nel XVI secolo l'Arcadia e il « fiume sotterraneo » divennero una dilagante moda culturale. In Inghilterra ispirarono l'opera più importante di Sir Philip Sidney, Arcadia. Sir Philip Sidney era amico di John Dee, protagonista di svariati fumetti di Moebius, e come lui era versato nel pensiero ermetico. Frances Yates ritiene che John Dee fosse la fonte dei manifesti rosacrociani (Yates, Occult Philosophy, pp. 170 sgg. Per ulteriori notizie su Sidney e Dee, cfr. French, John Dee. Sidney conosceva quindi il « fiume sotterraneo » che scorreva nella cultura europea) in Italia ispirarono letterati illustri come Torquato Tasso, il cui capolavoro, la Gerusalemme liberata, canta la conquista della Città Santa ad opera di Goffredo di Buglione. Nel XVII secolo, il tema dell'Arcadia trovò il suo culmine in Nicolas Poussin e Les bergers d'Arcadie. Il « fiume sotterraneo » alludeva costantemente a qualcosa a certe eminenti famiglie dell'epoca che figurano nelle genealogie dei documenti del Priorato di Sion. E sembra che queste famiglie trasmettessero l'immagine agli artisti da loro protetti. Da Renato d'Angiò, sembra che qualcosa sia stato trasmesso ai Medici, agli Sforza, agli Estensi e ai Gonzaga, e questi ultimi, secondo i « documenti del Priorato », diedero a Sion due Gran maestri, Ferrante e Luigi, duca di Nevers. Sembra inoltre che, da queste grandi famiglie, il tema sia passato nell'opera dei poeti e dei pittori più illustri del tempo, inclusi il Botticelli e Leonardo da Vinci.
- Dal 1.555 nelle edizioni veneziane, stampate a cura di Ludovico Dolce, la "Commedia" di Dante assume l'aggettivo "Divina", attribuitogli precedentemente dal Boccaccio.
Nel 1.556 - Si conclude, con il ritiro in monastero e l'abdicazione a favore del figlio Ferdinando II il cattolicissimo, il regno dell'imperatore Carlo V d'Habsburg (Absburgo o Asburgo); i suoi domini sono divisi tra la corona di Spagna e quella d'Austria. I maggiori crucci di Carlo V d'Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re della cattolicissima Spagna, che aveva posseduto territori nelle Americhe, per cui si era detto che sul suo regno non tramontava mai il sole, erano stati provocati dalle minacce alla supremazia della religione cattolica, di cui si sentiva, essendo il monarca di un impero intitolato “sacro” per via dell'intesa con il papa, il paladino. Ed erano stati in particolar modo la pressione dei Turchi islamici alle soglie dell'Impero, in Ungheria soprattutto, le rivendicazioni dei principi tedeschi luterani della Lega di Smalcalda e la diffusione della dottrina calvinista nelle ricche province settentrionali delle Fiandre, i futuri Paesi Bassi dove nel 1500 era nato lui stesso.
- Pubblicazione a Basilea del testo di Georg Bauer "De Re metallica" con fondamentali nozioni di chimica e metallurgia.
Nel 1.561 - Nasce Bacone. Sir Francis Bacon, dapprima latinizzato in Franciscus Baco(nus) e poi italianizzato in Francesco Bacone (Londra, 1.561 - Londra, 1.626), è stato un filosofo, politico, giurista e saggista inglese vissuto alla corte inglese, sotto il regno di Elisabetta I Tudor e di Giacomo I Stuart. Formatosi con studi in legge e giurisprudenza, divenne un sostenitore e strenuo difensore della rivoluzione scientifica sostenendo il metodo induttivo fondato sull'esperienza. Nei suoi scritti filosofici si dipana una complessa metodologia scientifica, spesso indicata con il suo nome (metodo baconiano). Sir Francis Bacon è il filosofo empirista della rivoluzione scientifica che ha incentrato la sua ricerca su un metodo di conoscenza della natura, che possiamo definire scientifico, nel senso che deve essere ripetibile, e quindi esatto. Per Bacone si parte dall'osservazione
della natura per scoprirne le leggi (le scienze) e quindi dominarla,
così come l'assimilazione della scienza può far produrre
applicazioni utili per il genere umano, come sarà infatti nell'età
industriale, riprendendo le idee dei pensatori del '400 italiani (fra
i quali Leonardo da Vinci). Secondo Bacone, quando vogliamo studiare
la natura di un certo fenomeno fisico dobbiamo far uso di tre tavole:
la tavola della presenza (tabula praesentiae), la tavola dell'assenza
(tabula absentiae in proximitate) e la tavola dei gradi (tabula
graduum).
Nel 1.564 - Nascono William Shakespeare e Galileo Galilei.
Nel 1.571 - A Lepanto la flotta cristiana sconfigge quella turca.
Nel 1.581 - Le Province Unite (Olanda) si proclamano indipendenti dal dominio spagnolo.
Nel 1.582 - Riforma del calendario gregoriano.
Nel 1.546 - Carlo
V (che era riuscito ad ottenere, sfruttando dei contrasti di
natura dinastica e territoriale, l'appoggio di Maurizio di Wettin,
cugino dell'Elettore di Sassonia Giovanni Federico) e papa Paolo
III radunarono un esercito, mentre i membri della Lega di
Smalcalda acuivano le loro divisioni, incapaci di unirsi in un
progetto di difesa comune come avevano originariamente previsto.
Nonostante l'imprevista defezione delle truppe papali, Carlo entrò
in Germania alla testa delle sue truppe nel 1546. Dopo aver
sottomesso Ulma e il Ducato del Württemberg e sconfitto l'Elettore
Palatino, si spinse fino in Sassonia alla ricerca dello scontro con
Giovanni Federico. Lo scontro decisivo si svolse a Mühlberg il 24
aprile 1547, dove l'imperatore sbaragliò l'esercito sassone e
catturò lo stesso elettore, ottenendone la sottomissione. Questo
segnò simbolicamente la fine della Lega di Smalcalda, il cui
ultimo rappresentante, Filippo d'Assia, rimasto solo nella sua
opposizione all'imperatore dopo la resa dell'alleato sassone, accettò
di firmare un atto di pace poco dopo. La Lega di Smalcalda si
dissolse ufficialmente dopo la resa di Filippo, ma nonostante la
vittoria militare, Carlo V non riuscì mai a placare il
dissidio che la Riforma aveva creato in seno alle terre
dell'Impero.
- Nel 1.546 Fracastoro ipotizza l'esistenza dei microbi. Il suo nome viene associato principalmente allo studio del morbo gallico, cioè della sifilide, la cui prima testimonianza risale agli ultimi anni del XV secolo, introdotta in Europa da coloro che erano tornati da viaggi in America. Nato intorno al 1476 a Verona, Fracastoro dal 1496 ha studiato all'università di Padova, dove si è laureato in arti nel 1502 e dove ha conseguito il dottorato in medicina nel 1505. Probabile compagno di studi di Copernico e allievo di Pomponazzi, nell'ateneo patavino ha anche ricoperto l'incarico di lettore (docente) di logica.
Tiziano Vecellio: Ritratto di
Francesco I (1539), Parigi,
museo del Louvre, da: https
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- Anche il re inglese Enrico VIII muore nel 1.547 e gli succede il figlioletto Edoardo VI.
- Nel 1.547 i lavori della basilica di San Pietro, a Roma, passano sotto la direzione di Michelangelo.
Nicolas Poussin:
"I pastori d'Arcadia" n. 1.
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Nel 1.555 -
L'opposizione dei principi protestanti tedeschi e la concomitante
ripresa delle ostilità contro i turchi ed i francesi, costringe
l'imperatore Carlo V a stipulare la pace religiosa di Augusta,
(Augsburg, nel Bayern tedesco) che stabilì definitivamente la
divisione religiosa della Germania, affermando il
principio del cuius regio, eius religio
per cui la religione osservata dal principe coinvolgeva il suo regno
con relativo popolo.
Juan Pantoja de la Cruz: copia di
"L'imperatore Carlo V con un
bastone" di Tiziano Vecellio
(1490-1576), da: https://commons
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- Pubblicazione a Basilea del testo di Georg Bauer "De Re metallica" con fondamentali nozioni di chimica e metallurgia.
Nel 1.557 - Le relazioni tra i Serbi e gli Ottomani migliorano, soprattutto dopo che il Gran Visir di origine serba Mehmed-paša Sokolović (in turco conosciuto come Sokullu Mehmet Paşa) ristabilisce il Patriarcato serbo nella sua sede originaria a monastero patriarcale di Peć (in Kosovo), permettendo di includere tutti i Serbi dell'Impero. La Chiesa ortodossa serba diventò a quel punto l'anima della resistenza e unica custode delle tradizioni statali, della lingua e della cultura serba. Venne avviata anche la ricostruzione di alcuni monasteri. Tuttavia i buoni rapporti non durarono a lungo.
Elisabetta I d'Inghilterra
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Nel 1.558 - Durante il regno inglese di Maria I, figlia maggiore di Enrico VIII, Calais è conquistata il 7 gennaio 1558 da Francesco I di Guisa, ritornando così territorio francese. Il 17 novembre dello stesso anno è incoronata regina d'Inghilterra Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, chiamata anche "regina vergine", la quinta e ultima monarca della dinastia Tudor. Liberata dalla prigionia alla quale era stata sottoposta per evitare che prendesse il potere succedette alla sorellastra Maria I Tudor, chiamata anche "la sanguinaria", morta senza eredi.
Maria Stuart
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Il suo regno fu lungo e segnato da molti avvenimenti importanti. La sua politica di pieno sostegno alla Chiesa d'Inghilterra (anglicana), dopo i tentativi di restaurazione cattolica da parte della sorellastra Maria I, (figlia di Caterina d'Aragona, la prima moglie di Enrico VIII, che aveva inoltre sposato il cattolicissimo Filippo di Spagna), provocò forti tensioni religiose nel regno e vi furono parecchi tentativi di congiure contro di lei, in cui rimase coinvolta anche la cugina scozzese Maria Stuart, che ella fece giustiziare dopo averla imprigionata per quasi vent'anni. Coinvolta a più riprese nei conflitti religiosi della sua epoca, uscì vittoriosa dalla guerra contro la Spagna. Durante il suo regno furono poste le basi della futura potenza commerciale e marittima della nazione ed ebbe inizio la colonizzazione dell'America settentrionale. La sua epoca, denominata età elisabettiana, fu anche un periodo di straordinaria fioritura artistica e culturale: William Shakespeare, Christopher Marlowe, Ben Jonson, Edmund Spenser, Francis Bacon sono solo alcuni degli scrittori e pensatori che vissero durante il suo regno. Il nome della prima colonia inglese in America, la Virginia, fu proprio scelto in onore della "regina vergine".
Cartina geografica dell'Europa nel
1.559 con in verde i possedimenti
che aveva Carlo V in Europa, in
verde chiaro quelli ereditati da
Filippo II, più scuri quelli
ereditati da Ferdinando I.
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Nel 1.559 - Stipula del trattato di Cateau-Cambresis fra Francia e Spagna, con cui inizia la dominazione spagnola in Italia.
Francis Bacon
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- Nella tavola della presenza sono
raccolti tutti i casi positivi, cioè tutti i casi in cui il fenomeno
si verifica (per esempio, tutti i casi in cui appare il calore,
comunque prodotto, dal sole, dal fuoco, dai fulmini, per
strofinamento, ecc.).
- Nella tavola dell'assenza sono
raccolti tutti i casi in cui il fenomeno non ha luogo, mentre si
sarebbe creduto di trovarlo (per esempio, nel caso dei raggi della
luna, della luce delle stelle, dei fuochi fatui, dei fuochi di
Sant’Elmo, ecc.).
- Nella tavola dei gradi, infine, sono
presenti i gradi in cui il fenomeno aumenta e diminuisce (ad esempio,
si dovrà porre attenzione al variare del calore nello stesso corpo
in ambienti diversi o in particolari condizioni).
Nel 1.564 - Nascono William Shakespeare e Galileo Galilei.
Nel 1.571 - A Lepanto la flotta cristiana sconfigge quella turca.
Nel 1.576 - Dai Doria, Oneglia è ceduta ad Emanuele Filiberto di Savoia e diventa "Civitas Fidelissima" della casata piemontese. Con Nizza sarà, per alcuni secoli, il principale sbocco sul mare del Piemonte, pur circondata dalla Repubblica di Genova anche se, per lavori continuamente rinviati, non riuscirà mai a diventare il più importante porto del Regno. Oneglia è stata un comune autonomo fino al 1.923 poi, insieme a Porto Maurizio, è un abitato costituente il capoluogo del comune di Imperia.
Nel 1.577 - Nella Serenissima Repubblica di Venezia si procede all'estinzione del debito pubblico, constatato che i pagamenti degli interessi del Monte Vecchio, Nuovo e Novissimo e dei depositi volontari in Zecca, comportavano uscite pari al 20% circa del bilancio statale, con notevole dissipamento del gettito fiscale. Si stimava inoltre che la mancanza di rendite fisse e sicure, avrebbe indotto i privati detentori di beni mobili a cercare forme alternative di investimento (nell'immobiliare, nell'acquisto di proprietà fondiarie, nell'intrapresa di attività commerciali e di produzione agricola o proto industriale, con contestuale probabile aumento dei consumi). Fu così predisposto dai governanti di Venezia un piano di ammortamento del debito sovrano: al 1584 risale quindi la liquidazione totale dei depositi in Zecca, al 1587 l'istituzione di una Banca di Stato con denaro pubblico per supplire al fallimento dei Banchi privati e nel 1602 infine, si registra l'estinzione di tutti i Monti con la cancellazione del debito accumulatosi per secoli: furono pagati tutti i creditori con il rimborso del capitale versato, interessi inclusi, smentendo il "postulato" del debito quale elemento ineluttabile delle voci della spesa pubblica.
Nel 1.577 - Nella Serenissima Repubblica di Venezia si procede all'estinzione del debito pubblico, constatato che i pagamenti degli interessi del Monte Vecchio, Nuovo e Novissimo e dei depositi volontari in Zecca, comportavano uscite pari al 20% circa del bilancio statale, con notevole dissipamento del gettito fiscale. Si stimava inoltre che la mancanza di rendite fisse e sicure, avrebbe indotto i privati detentori di beni mobili a cercare forme alternative di investimento (nell'immobiliare, nell'acquisto di proprietà fondiarie, nell'intrapresa di attività commerciali e di produzione agricola o proto industriale, con contestuale probabile aumento dei consumi). Fu così predisposto dai governanti di Venezia un piano di ammortamento del debito sovrano: al 1584 risale quindi la liquidazione totale dei depositi in Zecca, al 1587 l'istituzione di una Banca di Stato con denaro pubblico per supplire al fallimento dei Banchi privati e nel 1602 infine, si registra l'estinzione di tutti i Monti con la cancellazione del debito accumulatosi per secoli: furono pagati tutti i creditori con il rimborso del capitale versato, interessi inclusi, smentendo il "postulato" del debito quale elemento ineluttabile delle voci della spesa pubblica.
Nel 1.581 - Le Province Unite (Olanda) si proclamano indipendenti dal dominio spagnolo.
Nel 1.582 - Riforma del calendario gregoriano.
Dal 1.594 - Rivolta dei Cròcants. Un elemento di opposizione costante alla politica francese, rappresentata dai governatori, è costituito dal popolo occitano, il quale scatena tutta una serie di rivolte contro il malgoverno e la miseria, la più importante delle quali è quella dei “cròcants” (da “cròc”, uncino, la loro arma preferita) del 1.594-95, diffusa in tutta l’Occitania nord-occidentale e non priva di una vena ideologica ugonotta. Ugonòtto è il termine, dal francese huguenot, che deriva dal tedesco Eidgenosse «confederato» (nome di un partito di Ginevra nel 16° sec.), incrociato con il nome del capo del partito antisavoiardo Hugues Besançon, e si riferisce al movimento religioso, civile e politico-militare dei protestanti calvinisti che, dal 1.535 al 1.628 (e in particolare dal 1.560 al 1.598), si batté in Francia, in lunghe guerre, per la restaurazione delle libertà feudali contro l’assolutismo regio.
Nel 1.598 - L'editto di Nantes pone fine alle guerre di religione in Francia.
Nel 1.600 - Giordano Bruno è arso sul rogo, a Roma, dall'inquisizione della chiesa cattolica.
Giordano Bruno fu probabilmente torturato alla fine di marzo 1.597, secondo la decisione della Congregazione presa il 24 marzo, ma non rinnegò i fondamenti della sua filosofia: ribadì l'infinità dell'universo, la molteplicità dei mondi, la non generazione delle sostanze - «queste non possono essere altro che quel che sono state, né saranno altro che quel che sono, né alla loro grandezza o sostanza s'aggionge mai, o mancarà ponto alcuno, e solamente accade separatione, e congiuntione, o compositione, o divisione, o translatione da questo luogo a quell'altro» - e il moto della Terra. A questo proposito spiega che «il modo e la causa del moto della terra e della immobilità del firmamento sono da me prodotte con le sue raggioni et autorità e non pregiudicano all'autorità della divina scrittura». All'obiezione dell'inquisitore, che gli contesta che nella Bibbia è scritto che la «Terra stat in aeternum» e il sole nasce e tramonta, risponde che vediamo il sole «nascere e tramontare perché la terra se gira circa il proprio centro»; alla contestazione che la sua posizione contrasta con «l'autorità dei Santi Padri», risponde che quelli «sono meno de' filosofi prattichi e meno attenti alle cose della natura». Sostiene che la terra è dotata di un'anima, che le stelle hanno natura angelica, che l'anima non è forma del corpo; come unica concessione, è disposto ad ammettere l'immortalità dell'anima umana. Il 12 gennaio 1.599 è invitato ad abiurare otto proposizioni eretiche, nelle quali si comprendevano la sua negazione della creazione divina, dell'immortalità dell'anima, la sua concezione dell'infinità dell'universo e del movimento della Terra, dotata anche di anima, e di concepire gli astri come angeli. La sua disponibilità ad abiurare, a condizione che le proposizioni siano riconosciute eretiche non da sempre, ma solo ex nunc, è respinta dalla Congregazione dei cardinali inquisitori, tra i quali il Bellarmino. Una successiva applicazione della tortura, proposta dai consultori della Congregazione il 9 settembre 1.599, fu invece respinta da papa Clemente VIII. Nell'interrogatorio del 10 settembre Bruno si dice ancora pronto all'abiura, ma il 16 cambia idea e infine, dopo che il Tribunale ha ricevuto una denuncia anonima che accusa Bruno di aver avuto fama di ateo in Inghilterra e di aver scritto il suo Spaccio della bestia trionfante direttamente contro il papa, il 21 dicembre rifiuta recisamente ogni abiura, non avendo, dichiara, nulla di cui doversi pentire. L'8 febbraio 1.600 è costretto ad ascoltare inginocchiato la sentenza di condanna a morte per rogo; si alza e ai giudici indirizza la storica frase: «Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam» («Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell'ascoltarla»). Dopo aver rifiutato i conforti religiosi e il crocefisso, il 17 febbraio, con la lingua in giova - serrata da una morsa perché non possa parlare - viene condotto in piazza Campo de' Fiori, denudato, legato a un palo e arso vivo. Le sue ceneri saranno gettate nel Tevere.
- Fino all'avvento del cristianesimo, la mentalità dei Romani antichi era piuttosto pragmatica e libera da eventuali condizionamenti filosofico-religiosi. La locuzione latina Faber est suae quisque fortunae, tradotta letteralmente, significa "Ciascuno è artefice della propria sorte". L'espressione è caratteristica della teoria dell'homo faber, secondo cui l'unico artefice del proprio destino è l'uomo stesso; viene talvolta vista come un iniziale contrapporsi dell'uomo romano all'idea del fato (dominante nel mondo classico), per essere responsabile protagonista delle sue azioni o nella lotta contro il bisogno e la miseria.
Nel 1.605 - Cervantes inizia la stesura del "Don Chisciotte della Mancia".
Nel 1.598 - L'editto di Nantes pone fine alle guerre di religione in Francia.
Nel 1.600 - Giordano Bruno è arso sul rogo, a Roma, dall'inquisizione della chiesa cattolica.
Roma, statua di
Giordano Bruno
in piazza di
Campo de' Fiori.
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- Fino all'avvento del cristianesimo, la mentalità dei Romani antichi era piuttosto pragmatica e libera da eventuali condizionamenti filosofico-religiosi. La locuzione latina Faber est suae quisque fortunae, tradotta letteralmente, significa "Ciascuno è artefice della propria sorte". L'espressione è caratteristica della teoria dell'homo faber, secondo cui l'unico artefice del proprio destino è l'uomo stesso; viene talvolta vista come un iniziale contrapporsi dell'uomo romano all'idea del fato (dominante nel mondo classico), per essere responsabile protagonista delle sue azioni o nella lotta contro il bisogno e la miseria.
Questa teoria verrà in seguito sviluppata soprattutto durante l'Umanesimo e il Rinascimento, specialmente alla luce della riconsiderazione del rapporto tra virtù e fortuna intesa come destino dell'uomo in genere. Se, infatti, nel Medioevo l'uomo è considerato succube del destino, nell'Umanesimo e nel Rinascimento esso è visto come intelligente, astuto ed energico, e perciò capace di utilizzare al meglio ciò che la natura gli offre ed essere dunque artefice del proprio destino. Forte sostenitore di questa visione dell'uomo è stato il filosofo Giordano Bruno.
Nel 1.603 - Con la morte di
Elisabetta I d'Inghilterra del 24 marzo, termina la dinastia dei
Tudor. Senza eredi diretti al trono, la corona passa così a Giacomo
VI re di Scozia, un lontano parente presbiteriano di Elisabetta, del
casato degli Stuart, che ascende al trono inglese col nome di
Giacomo I.
Nel 1.607 - Monteverdi compone "La Favola d'Orfeo", il primo esempio di opera lirica.
L'obiettivo del cannocchiale di
Galileo Galilei.
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Johannes Keplero nel 1.610
di anonimo. Licenza di
pubblico dominio tramite
Wikimedia Commons:
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Nel 1.610 - Servendosi del cannocchiale, Galileo scopre le lune di Giove e le fasi di Venere.
Nel 1.612 - Viene pubblicato "L'arte di fare il vetro" di Antonio Neri.
Nel 1617 - La Repubblica di Venezia riesce a sgominare gli Uscocchi che infestavano l'Adriatico e nel 1618 sventa in extremis la congiura organizzata dal Bedmar per abbattere la signoria con un colpo di mano, mentre dalla guerra in Valtellina uscirà praticamente sconfitta (Trattato di Monzón del 1626).
Nel 1.618 - Inizia la guerra dei Trent'anni. La guerra dei trent'anni fu una serie di conflitti armati che dilaniarono l'Europa dal 1.618 al 1648. I combattimenti si svolsero inizialmente e soprattutto nei territori dell'Europa centrale appartenenti al Sacro Romano Impero Germanico, ma coinvolsero successivamente la maggior parte delle potenze europee, con le eccezioni di Inghilterra e Russia. Nella seconda parte del periodo di guerra, i combattimenti si estesero anche alla Francia, ai Paesi Bassi, all'Italia settentrionale e alla Catalogna. Durante questi trent'anni, la guerra cambiò gradualmente natura e oggetto: iniziata come conflitto religioso fra cattolici e protestanti, si concluse in lotta politica per l'egemonia tra la Francia e gli Asburgo. La guerra, caratterizzata da gravissime e ripetute devastazioni di centri abitati e campagne, da uccisioni in massa, da continue operazioni militari condotte con spietata ferocia da eserciti mercenari che senza controllo saccheggiavano e depredavano, da micidiali epidemie e carestia, fu una catastrofe epocale in particolare per i territori dell'Europa centrale. Secondo l'accademico Nicolao Merker, la guerra dei trent'anni, che avrebbe provocato 12 milioni di morti, fu in assoluto la maggiore catastrofe mai abbattutasi sulla Germania.
Nel 1.620 - Ad Amsterdam viene stampato il primo giornale a cadenza settimanale.
Nel 1.628 - Fondamentali scoperte sulla circolazione sanguigna di W. Harvey.
Nel 1.631 - Rembrandt si trasferisce ad Amsterdam e dipinge i suoi maggiori capolavori.
Galileo Galilei |
Nei dibattiti sulla validità dell'astrologia può saltar fuori l'argomentazione secondo la quale Keplero, Tycho Brahe, Copernico, Galileo facevano gli oroscopi. Nel caso di Galileo, poi, l'argomentazione sarebbepesante, perché lo scienziato pisano non solo ha dato un nuovo impulso all'astronomia puntando per la prima volta un cannocchiale verso il cielo, ma è anche stato il padre del metodo scientifico-sperimentale che è alla base della scienza moderna. Mentre per Tycho Brahe e Keplero abbiamo testimonianze che ci permettono di ricostruire chiaramente il loro punto di vista sull'astrologia, per quanto riguarda Galileo queste sono relativamente scarse e disperse tra i molti documenti che ci sono pervenuti, fornendo un quadro ambiguo e difficile da interpretare. Andrea Albini, nel suo ricco e documentato saggio “Oroscopi e cannocchiali”, sviscera il rapporto fra Galilei e l'astrologia. Negli anni dell'insegnamento, a Pisa e poi Padova, Galileo ha un rapporto ambivalente con l'astrologia: se, come richiesto all'epoca, insegna ai suoi studenti i rudimenti dell'astrologia medica e fa qualche oroscopo per i suoi amici o per le figlie, è tuttavia evidente il suo scetticismo. Si vede per esempio nella sua reazione ai tentativi di interpretazione in chiave astrologica della supernova del 1604, o nel fatto che spesso "passava" ad amici astrologi le richieste di oroscopo che gli arrivavano, come se fossero per lui una perdita di tempo. Perdita di tempo forse necessaria a Galileo, sempre alle prese con difficoltà economiche: come fa notare Margherita Hack nella prefazione, «il lavoro di astrologo, allora, come paradossalmente anche adesso, era molto più redditizio, dal punto di vista economico, di quello di matematico e astronomo». Una "chicca" che Albini regala ai lettori è un fatto noto agli esperti solo da pochi anni (i documenti sono stati ritrovati e pubblicati solo nel 1991): già nel 1604 Galileo rischiò fortemente di andare sotto processo non per le sue idee copernicane, ma proprio per la pratica dell'astrologia giudiziaria, ossia previsionale, proibita dalla Chiesa perché contrastante con la dottrina cristiana del libero arbitrio. Grazie all'intervento della Repubblica di Venezia, sempre attiva nel tutelare la patavina libertas, il processo non cominciò neppure e le accuse furono lasciate cadere. Arrivato infine a Firenze nel 1610, con la maggiore sicurezza economica Galileo si sente più libero di esprimere il suo parere sull'astrologia. Le posizioni sono sempre sfumate, probabilmente per non urtare la sensibilità dei suoi protettori, ma il disinteresse e lo scetticismo sono chiari nel Dialogo sopra i due massimi sistemi e nella corrispondenza con Tommaso Campanella o Federico Cesi, uno dei fondatori dell'Accademia dei Lincei. Con l'avvento della "nuova scienza" sperimentale, conclude Albini, «a partire dal 1615 l'astrologia sembrò a Galileo una cosa del passato». Al di là della vicenda personale di Galileo, il libro riesce a dare un'idea dell'ambiguo e tormentato rapporto tra la scienza rinascimentale e l'astrologia, con la Chiesa che da un lato condanna la visione copernicana e dall'altro proibisce la pratica della divinazione astrologica e i filosofi che con difficoltà accettano un po' alla volta il primato dell'osservazione sperimentale sulla speculazione filosofica, lasciando spazio a una nuova figura: quella dello scienziato.
Oroscopo che Galileo
fece per se stesso,
copia nella biblioteca
di Firenze.
|
Nel 1.636 - (Negli USA) Fondazione dell'Harvard College, la prima università dell'America settentrionale.
Frans Hals: "Cartesio", 1.649.
|
Statua di Cromwell
all'ingresso del Palazzo
di Westminster,
a Londra.
|
I soldati di Cromwell impararono presto ad apprezzare ed ammirare il suo coraggio e la sua costante preoccupazione di farli operare nelle migliori condizioni possibili. Promosso comandante generale della cavalleria, addestrò i suoi uomini a compiere rapide sortite, per poi raggrupparsi velocemente dopo ogni attacco, tattica adottata con grande successo nella Battaglia di Naseby. In combattimento i suoi reparti dimostravano sempre un alto grado di disciplina e di motivazione. Le vittorie ottenute sul campo fecero aumentare progressivamente la sua influenza politica, fino a farlo diventare il personaggio più potente ed autorevole del tempo. Nel 1.646, alla fine della guerra civile, il re Carlo era di fatto prigioniero del parlamento e ormai delegittimato, mentre Cromwell, nella sua posizione di comandante in capo dell'esercito vittorioso, era il vero arbitro del futuro dell'Inghilterra. Se durante la guerra civile Cromwell dette ottima prova di sé come coraggioso comandante di reparti di cavalleria, negli anni successivi guiderà intere armate con eccezionale capacità e competenza. Le brillanti campagne che si conclusero con la conquista dell'Irlanda e della Scozia dimostrarono una grande abilità, oltre che sul campo di battaglia, anche, e soprattutto, nell'organizzazione delle linee di rifornimento e delle operazioni logistiche in quei territori ostili. I parlamentari, compreso Cromwell, speravano di raggiungere un compromesso col re Carlo I, il quale, tuttavia, non era disposto ad accettare una qualsiasi soluzione in contrasto con la propria concezione della monarchia fondata sul diritto divino. La cosiddetta Seconda Guerra civile inglese, scoppiata nel 1.648 dopo che Carlo I riuscì ad evadere dalla prigione, fece chiaramente capire a Cromwell che non sarebbe mai stato possibile venire a patti col re. Il re fu nuovamente imprigionato e processato per alto tradimento, e Cromwell fu subito messo sotto pressione dai suoi seguaci perché "Il sanguinario Carlo Stuart" fosse giustiziato.
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