Pagine

sabato 9 maggio 2020

Storia dell'Europa n.69: dal 1.897 al 1.913 e.v. (d.C.)

Il "J'Accuse" di Zola in merito
all'"affaire Dreyfus".
Nel 1.897 - L'affaire Dreyfus stimola la nascita del sionismo, l'aspirazione degli ebrei a possedere una loro nazione. Il fondatore del sionismo è Theodor Herzl, un giornalista ashkenazita (ebreo originario della Germania o di altri stati dell'Europa centrale e orientale) assimilato suddito dell'Impero austro-ungarico. Nel 1895 Herzl fu inviato come corrispondente del suo giornale a Parigi per seguire il processo dell'affare Dreyfus, esploso nel 1894, che fu accompagnato da una feroce campagna di stampa francese che riproponeva stereotipi antisemiti. In seguito a questa esperienza, Herzl si rese conto che l'assimilazione e l'integrazione degli ebrei in Europa non aveva dato frutti e che gli ebrei avevano bisogno di un proprio Stato, dove poter vivere in pace e sicurezza lontano dai pregiudizi e dalle false accuse tipici dell'antisemitismo. La sua conclusione derivava dalla sua esperienza nell'Impero austro-ungarico: in una compagine nazionale eterogenea, come si presentava a fine Ottocento l'Impero asburgico, italiani, serbi, croati, ungheresi, cechi, slovacchi, polacchi galiziani, tedeschi di Boemia e di Transilvania, tutti avevano i propri rappresentanti nel Parlamento imperiale e potevano appellarsi a una propria "nazione" e a una "terra" che loro apparteneva, una "patria" dentro o fuori i confini dell'impero, tutti tranne gli ebrei, né gli altri popoli riconoscevano gli ebrei come parte di essi. Herzl avrebbe sviluppato la sua idea e l'avrebbe tradotta in Der Judenstaat ("Lo Stato degli Ebrei"), un volume pubblicato all'inizio del 1896 senza conoscere gli scritti dei suoi predecessori e subito tradotto in varie lingue. All'immediato successo del volume e al dibattito suscitato, Herzl fece seguire il primo Congresso Sionista Mondiale, che si tenne a Basilea dal 29 al 31 agosto 1897, col fine di costituire un movimento permanente. Il Programma di Basilea affermava che: "il sionismo si sforza di ottenere per il popolo ebraico un focolare garantito dal diritto pubblico in Palestina". I metodi da adottare per il raggiungimento di questo obiettivo erano: 1) l'incoraggiamento della colonizzazione ebraica in Palestina; 2) l'unificazione e l'organizzazione di tutte le comunità ebraiche; 3) il rafforzamento della coscienza ebraica individuale e nazionale; 4) iniziative per assicurarsi l'appoggio dei diversi governi per realizzare gli obiettivi del sionismo. Herzl si inserì in una tradizione di pensiero di lingua tedesca iniziata con Hess, e in quella tradizione riunì attorno a sé la prima generazione di leader sionisti (Max Bodenheimer, Max Nordau, Otto Warburg, David Wolffsohn), a cui sono state vicine anche personalità come Albert Einstein. Questa tradizione era quasi compattamente parte della corrente dei "Sionisti generali" (ossia non affiliati a movimenti specifici) di ispirazione liberale. Le idee di Herzl si inserirono in un movimento migratorio ebraico già in atto, causato, in Russia, dai pogrom degli anni 1881-1882 e poi degli anni 1903-1906. Secondo dati del 1930, dal 1880 al 1929 emigrano dalla Russia 2.285.000 ebrei e di questi, 45.000 affluirono in Palestina. La stragrande maggioranza preferì recarsi altrove: 1.930.000 scelsero le Americhe, 240.000 l'Europa ed i restanti l'Africa e l'Oceania. Dall'Austria, dall'Ungheria e dalla Polonia emigrano, dal 1880 al 1929, in 952.000: 697.000 nelle Americhe, 185.000 in altri Paesi europei, 40.000 in Palestina. Proporzioni analoghe si riscontrarono fra i migranti provenienti da altri Paesi. In totale, durante questi decenni migrano 3.975.000 ebrei: 2.885.000 negli Stati Uniti, 365.000 nel resto delle Americhe (principalmente Argentina e Canada), 490.000 in Europa occidentale e centrale (specie Francia e Germania), e solo 120.000 in Palestina. L'importanza dell'emigrazione dalle terre soggette all'Impero russo (oggi facenti parte di Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia, Ucraina) portò naturalmente all'emergere di una leadership di tali origini nel movimento sionista, come ad esempio Leon Pinsker. Nell'Ebraismo americano, importante più dal punto di vista del sostegno finanziario che dell'emigrazione, svolse un ruolo fondamentale il rabbino Solomon Schechter.

Gustav Klimt: "Danae" (1907/1908).
Gustav Klimt: "Il bacio" (1907/1908).
- A Vienna, Gustav Klimt  guida il movi­mento artistico della Sezession.

Dal 1.898 - In Italia, tra il 1898 e il 1899 la fame e la disoccupazione portarono a una situazione apparentemente rivoluzionaria.

Nel 1.899 - Nell'impero austro-ungarico la situazione continuò a rimanere instabile sino al governo Koerber (1899-1904). Ernest von Koerber riuscì a raggiungere una certa stabilità manovrando abilmente l'opinione pubblica, con l'introduzione di un'assicurazione contro l'invalidità e la vecchiaia e con la riduzione della giornata lavorativa dei minatori a nove ore. Limitandosi a risolvere problemi amministrativi, non avrebbe certo assicurato pace e stabilità per gli anni successivi.

- La tedesca Bayer mette in commercio l'aspirina.

- L'800, che si era aperto con il principio di legittimità dei sovrani artefici della Restaurazione post-Napoleonica, si chiude con i principi di nazionalità e autodeterminazione dei popoli. Durante quel secolo, si era passati dalla prevalenza di regimi autoritari e conservatori ad ordinamenti sempre più liberali e democratici, caratterizzati da un'impegno sociale crescente.

Nel 1.900 - Agli inizi del '900, l'Europa rappresentava uno spazio, dal punto di vista civile e culturale, fortemente solidale. Dal 1.871 al 1.914 era stata unitaria come mai prima e condivideva gli stessi valori e ideali, ma la relativa facilità con cui i gruppi dirigenti poterono scatenare una grande guerra sul suolo europeo, dimostra che le aggregazioni particolaristiche e le contrapposizioni conservavano un'influenza determinante rispetto ai motivi di omogeinità e solidarietà. E' perciò legittimo indicare la Grande Guerra, il primo conflitto mondiale, come guerra civile europea. Da un secolo non vi erano state guerre, sul suolo europeo, fra potenze europee lontane e le spedizioni militari avvenivano perlopiù per le occupazioni, nelle colonie, contro popolazioni più deboli. Ma i motivi del conflitto non vanno ricercati nella competizione coloniale fra potenze, infatti le maggiori potenze imperialistico-coloniali, Francia e Gran Bretagna, furono alleate fra di loro e con la Russia (formando la Triplice Intesa), altra potenza imperialistica rivale del Regno Unito in Oriente, contrapposte alla Triplice Alleanza, formata da potenze che si interessavano di più ai loro interessi e confini in Europa: l'impero germanico, quello austro-ungarico e l'Italia. In particolare, l'impero militaristico prussiano era stato frustrata nelle sue aspirazioni coloniali e aveva spostato le sue pressioni imperialistiche sull'Europa orientale mentre nell'impero asburgico austro-ungarico, costellato dalle popolazioni tedesche, magiare (ungheresi), ceche, slovacche, polacche, ucraine, slovene, croate, serbe, rumene e italiane, erano in corso lotte per l'autonomia e l'autodeterminazione.

- In Europa, nel mondo culturale, a un periodo di generale fiducia positivistica nei progressi della scienza e della tecnica (positivismo), subentrò, dalla fine dell'800, una fase di crisi di certezze e di abbandono nichilistico dei valori progressisti che avevano accompagnato le lotte politiche liberali, democratiche e socialiste. Si determinò un clima irrazionalistico che consentì la diffusione di massa di ideologie nazionaliste, razziste e belliciste, contribuendo ad arroventare lo scenario politico europeo. La crescente rivalità tra gli stati modificò il significato del nazionalismo che cessò di essere legato all’unità solidale del continente ma si trasformò in un'esaltazione del “sacro diritto” di ogni popolo a coltivare l’egoismo nazionale.

- Nel merito dell'evoluzione del pensiero filosofico europeo, i movimenti d'opinione che si sono scatenati fin dalla metà dell'800, in cui Marx ed Engels avevano individuato nel materialismo storico nuove vie per gestire la massificazione, con la rivendicazione alla partecipazione delle risorse, sono stati: il positivismo con la sua fede nel sistema scientifico, che pretendeva di gestire la pesante massificazione conseguita dalla rivoluzione industriale e il decadentismo come ricerca della sopravvivenza culturale dell'occidente che causò a sua volta l'espressionismo, la volontà dell'individuo di rappresentare il proprio "sentire" nella corsa generale verso il futuro. Nel '900 apparirà il futurismo ed in seguito l'esistenzialismo che separerà l'essenza umana (impersonale) dalle specificità della vita individuale... l'ansia insita nel scegliere, occasione che solo la libertà offre. E le Arti hanno materializzato, punto per punto, tutto il percorso di questo pensiero.

- Ai primi del '900, fra i paesi industriali produttori, la Germania fu seconda solo agli Stati Uniti d'America, che rappresentava il maggior mercato interno del mondo, per quanto il suo sistema bancario fosse ad uno stato embrionale ed esportava solo il 5% della sua produzione. Alcune nazioni europee, da parte loro, investivano negli USA per il 10% del suo mercato in: armamenti, nelle industrie telegrafiche, telefoniche e tranviarie oltre a gas, acqua ed elettricità... tutti asset collegati alle urbanizzazioni.

- In Italia, con l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III, in seguito all'assassinio di Umberto I per mano dell'anarchico Gaetano Bresci (il 29 luglio 1900), ebbe inizio un periodo di rapida evoluzione.

A Vienna Sigmund Freud pub­blica "L'interpretazione dei sogni".

- (Negli USA) M. Planck enuncia la “Teoria dei quanti”.

Nel 1.902 - Dopo anni in cui la Germania pareva dirigere le sorti d'Europa, intorno al 1902 le altre potenze, sempre più urtate dall'arroganza tedesca, cominciarono a intraprendere trattative più o meno segrete per regolare i loro rapporti a proposito delle colonie, estromettendo la Germania. Il primo patto in tal senso venne stipulato il 30 gennaio 1902 tra Gran Bretagna e Giappone, alleanza che porterà indirettamente lo stato giapponese in guerra con la Russia. Questa trattativa diplomatica fu la prima a decretare la fine dello "splendido isolamento" e l'avvicinamento alla nascita di un nuovo e solido blocco politico europeo.

- Nello stesso anno, erano cominciate le prime trattative segrete tra Francia e Italia, che avrebbero preparato quest'ultima alla guerra italo-turca combattuta tra il 1911 e il 1912. In tale modo l'Italia aveva intrapreso un doppio gioco diplomatico: se da una parte nell'autunno del 1902 rinnovava la Triplice Alleanza con Germania e Austria, dall'altra assicurava alla Francia la neutralità nel caso in cui i suoi alleati le avessero dichiarato guerra.

- Fondamentalmente ogni alleanza fra potenze europee, era valida solo per la difesa da un'eventuale attacco, infatti, alla fine della Grande Guerra nessuno avrebbe riconosciuto di avere attaccato per primo.

Julio Cervera.
- L'opinione mondiale (USA esclusi) conserva la certezza, dimostrabile da libri e da l'inventore della radio fu Julio Cervera, che secondo recenti ricerche, ha sviluppato la radio undici anni prima di Marconi, per quanto abbia lavorato con Marconi quando erano entrambi a Londra. È vero che Marconi ha inventato il telegrafo senza fili, ma per trasmettere i segnali, senza nessun suono. Julio Cervera Baviera trasmise la voce umana senza fili tra Alicante e Ibiza nel 1.902. Tuttavia, va tenuto a mente che 15 anni prima di Marconi e 4 anni prima Julio Cervera, Nikola Tesla aveva già fatto diversi spettacoli e pubblicazioni sui principi della radio. Dopo la contesa sul brevetto Marconi, Nikola Tesla andò in tribunale con Marconi e vinse la causa davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti, essendo riconosciuto come il vero inventore della radio.
documentazione storica, che prova che 

Nel 1.903 - Primo volo di un aereo a motore, quello dei fratelli Wright.

Nel 1.904 - Intesa  Franco-Britannica sulle colonie. L'“Entente cordiale”, in cui le due parti riconoscevano le loro sfere d'influenza coloniale, fu un duro colpo per il Reich germanico che, pur mantenendo una facciata di indifferenza, capiva di perdere importanza nelle questioni d'oltremare.

- Inizia il conflitto russo-giapponese.

Nel 1.905 - Nella guerra russo-giapponese del 1904-1905 per la prima volta nella storia moderna uno stato europeo fu sconfitto da una nazione di razza non bianca. L’umiliazione fu particolarmente sentita in un periodo in cui andavano diffondendosi teorie razziste sulla superiorità biologica della razza bianca, destinata a dominare e a civilizzare il mondo intero (razzismo).

- Rivoluzione in Russia; lo zar con­cede la costituzione di un parlamento.  Il primo organo russo degno di un regime parlamentare fu la Duma, frutto della cosiddetta prima rivoluzione del 1905, nata anche a causa delle delusioni nella guerra persa contro il Giappone. Alla fine della rivoluzione lo zar concesse un regime vagamente parlamentare basato su due Camere con potere legislativo (il consiglio di stato e la Duma), ma con nessuna possibilità di influenzare l'attività di governo, continuando i ministri a dipendere dai voleri dello zar.

- Nasce in Germania il gruppo di pittori espressionisti del movimento Die Brùcke.

- A Parigi Pablo Picasso, superata la fase del "periodo blu", vive il "periodo rosa" della sua pittura.
  
- Einstein enuncia la teoria della relatività ristretta.

Nel 1.907 - La corsa alle alleanze scatenata da Otto von Bismarck, che nel 1882 aveva allargato l'alleanza fra la Germania e gli Asburgo all'Italia, (la triplice alleanza) nel tentativo di spegnere nei francesi ogni velleità di rivincita per la sconfitta patita nel 1871 e pensata anche in senso anti russo, sbarrando allo zar ogni possibilità di mettere piede nel Mediterraneo, per reazione, vide sancita un'alleanza tra Francia  e Russia  nel 1893 alla quale si aggiunse, nel 1907 la Gran Bretagna  (la triplice intesa).

Le varie etnie presenti nell'impero austro-ungarico nel 1910.
- Fondamentalmente ogni alleanza fra potenze europee era valida solo per la difesa da un'eventuale attacco e infatti, alla fine della Grande Guerra nessuno avrebbe riconosciuto di avere attaccato per primo.

- La crescente rivalità tra gli stati modifica il significato del nazionalismo: l’idea di nazione cessa di essere legata ad un’aspirazione all’unità del continente e si trasforma in esaltazione del “sacro diritto” di ogni popolo a coltivare l’egoismo nazionale.

Il papa Pio condanna il modernismo, che considera i dogmi idee morali e non verità assolute.

Nell'impero ottomano, i vari gruppi che costituivano l’opposizione al governo sultaniale, capeggiati dal Comitato “Unione e Progresso” e dalla società “Patria e Libertà” guidata da Mustafa Kemal (il futuro Atatürk) si fusero nel Partito che ordinariamente venne denominato “dei Giovani Turchi”, con un programma fortemente nazionalista e modernizzatore ispirato principalmente al nazionalismo tedesco e alle tesi teistico-scientiste care agli ambienti massonici (le logge massoniche erano penetrate nel mondo musulmano già dalla fine del Settecento, sull’onda dell’entusiasmo suscitato in Egitto dal proclama che il giovane generale Bonaparte aveva pubblicato in Alessandria il 2 luglio del 1798). Le genti anatoliche, pretendevano i “Giovani Turchi”, andavano rigorosamente turchizzate espellendo dalla penisola le minoranze etniche (arabi nel Meridione, turchi e armeni nell’interno, greci sulle coste occidentali); da questo punto di vista – mentre i curdi, iranici e musulmani, venivano soggetti a una specie di turchizzazione unilaterale -, il problema più grave era costituito dagli armeni, che per giunta erano anche cristiani. L’Islam difatti, dal punto di vista non tanto propriamente religioso quanto storico-culturale, stava sempre più divenendo nella prospettiva nazional-progressista turca una parte del progetto di costruzione di una nuova “grande patria turca”. I “Giovani Turchi”, filotedeschi e ammiratori della Germania guglielmina, si andavano dal canto loro distinguendo in nazionalisti “piccolo-turchi e in “grandi turchi” panturanici: una distinzione che ripeteva esattamente quella dei nazionalisti tedeschi in “piccoli tedeschi” che guardavano alla Germania vera e propria e in “grandi tedeschi” pangermanisti che aspiravano all’unione di tutte le stirpi germaniche d’Europa, così come era stato per panslavisti. La fazione dei “Giovani Turchi” che s’ ispirava al pangermanesimo sognava un futuro impero “da Edirne a Samarcanda”, fondato sull’unione in un solo grande stato-nazione di tutte le genti turche a ovest e ad est del Caspio. Non bisogna dimenticare queste aspirazioni, perché nella società turca di oggi esse stanno risorgendo e fanno parte del complesso panorama nazional-religioso dei movimenti che appoggiano il presidente Erdoğan. (Franco Cardini da https://ytali.com/2016/06/03/a-proposito-del-genocidio-armeno-e-non-solo-2/). Inoltre i dirigenti dei "Giovani Turchi", in particolare Talat Paşa, si macchiarono delle colpe del genocidio armeno, condotto durante la prima guerra mondiale.

Nel 1.908 - L’amicizia del più potente sovrano d’Europa, il Kaiser Guglielmo II,  non bastò a proteggere il sultano ottomano dai giovani militari e intellettuali che erano, fra l'altro, a loro volta dei sinceri ammiratori della giovane e fiera Germania imperiale. La rivolta militare di Salonicco capeggiata da un gruppo di giovani ufficiali (i Giovani Turchi) tra i quali si distingueva il leader Enver Bey, nel luglio del 1908, aveva come scopo immediato il ristabilimento della costituzione del 1876 che era stata successivamente sospesa: ma rappresentava in realtà la generale sconfessione del governo di Abdül-Hamit che, nonostante avesse accettato il reintegro costituzionale, fu deposto meno di un anno dopo. Il nuovo sultano Mehmet V dovette affrontare una serie di sollevazioni, dall’Albania alla penisola arabica.

In seguito alla presa del potere dei Giovani Turchi nell'impero ottomano, l'Austria-Ungheria si annette la Bosnia-Erzegovina, che era stata controllata legalmente dall'impero asburgico fin dalla stesura del primo trattato di Berlino, nel 1878, quando in seguito al conflitto russo-turco, Romania, Serbia e Montenegro ottennero l'indipendenza. L'annessione provocherà preoccupazione e risentimento da parte della Serbia nei confronti dell'Austria-Ungheria, poiché nei territori della Bosnia-Erzegovina viveva una popolazione di soli serbo-croati.

- Nel settembre del 1908, la Grecia si annette Creta e in ottobre di quell'anno, Ferdinando I di Sassonia-Coburgo si proclama czar di Bulgaria, che si stacca così dall'orbita ottomana. Si andava preparando, con l’accordo almeno provvisorio di Austria e Russia - e la riserva di un loro futuro scontro per l’egemonia - la definitiva deturchizzazione, anche formale, dell’intera penisola balcanica.
- (Negli USA) Inizia a Detroit la produzione in massa delle automobili con il Modello T della Ford.

Nel 1.909 - Deluso dall'annessione all'Austria-Ungheria della Bosnia (dove vivevano 825.000 serbi di fede ortodossa e abitavano molti altri sostenitori della causa serba) e costretto a riconoscere tale annessione nel marzo 1909, mettendo così un freno alle agitazioni dei nazionalisti serbi, il governo serbo rivolge le sue mire espansionistiche verso sud, in quella che era la "Vecchia Serbia" (il Sangiaccato di Novi Pazar e la provincia del Kosovo). Alle mire serbe si aggiunsero quelle della Bulgaria, che dopo aver ottenuto l'appoggio della Russia nell'aprile 1909, desiderava annettere i territori ottomani in Tracia e Macedonia. Nel frattempo, il 28 agosto 1909 in Grecia, un gruppo di ufficiali (Stratiotikos Syndesmos) chiesero una riforma costituzionale, la rimozione della famiglia reale dalla guida delle forze armate e una politica estera più decisa e nazionalista con cui poter risolvere la questione cretese e ribaltare l'esito della sconfitta del 1897.

- In Italia, Filippo Tommaso Marinetti pubblica il "Manifesto del futurismo".

- Produzione della bachelite, resina sintetica.

Nel 1.910 - A seguito delle mire espansionistiche serbe verso la "Vecchia Serbia" del 1909, si verifica l'insurrezione della popolazione albanese in Kosovo (appoggiata dai Giovani Turchi) e, nell'agosto 1910, il Montenegro diventa a sua volta un regno.

- Comincia la pubblicazione dei “Principia mathematica” di B. Russell.

Nel 1.911 - Guidata dalla forte personalità di Giovanni Giolitti, l'Italia fece progressi notevoli, coronati dalla fortunata guerra italo-turca combattuta tra il settembre del 1.911 e l'ottobre del 1.912. Tra il 1910 e il 1914 si conseguì la massificazione dell'istruzione secondaria e l'ingresso della donna del mondo del lavoro qualificato (con la "rivoluzione" della macchina da scrivere). Alla vigilia della prima guerra mondiale l'Italia, passando da un'economia prevalentemente agricola a una di stampo industriale, era divenuta la settima potenza industriale del mondo e aveva inoltre dato prova di buone capacità militari nel conflitto contro la Turchia. La guerra italo-turca (nota in italiano anche come guerra di Libia e per i turchi come Guerra di Tripolitania) fu combattuta dal Regno d'Italia contro l'Impero ottomano tra il 29 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912, per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica. Le ambizioni coloniali spinsero l'Italia ad impadronirsi delle due province ottomane che nel 1934, assieme al Fezzan, avrebbero costituito la Libia, dapprima come colonia italiana ed in seguito come Stato indipendente. Durante il conflitto fu occupato anche il Dodecanneso, arcipelago del Mar Egeo; quest'ultimo avrebbe dovuto essere restituito ai turchi alla fine della guerra, ma rimase sotto amministrazione provvisoria da parte dell'Italia fino a quando, con la firma del trattato di Losanna nel 1923, la Turchia rinunciò a ogni rivendicazione, e riconobbe ufficialmente la sovranità italiana sui territori perduti nel conflitto. Nel corso della guerra, l'Impero ottomano si trovò notevolmente svantaggiato, poiché avrebbe potuto rifornire il suo piccolo contingente in Libia solo attraverso il Mediterraneo e la flotta turca non fu in grado di competere con la Regia Marina; gli Ottomani, così non riuscirono ad inviare rinforzi alle loro province nordafricane. Pure se minore, questo evento bellico fu un importante precursore della prima guerra mondiale, perché contribuì al risveglio del nazionalismo nei Balcani. Osservando la facilità con cui gli italiani avevano sconfitto i disorganizzati turchi ottomani, i membri della Lega Balcanica attaccarono l'Impero prima del termine del conflitto con l'Italia. Durante il conflitto italo-turco si registrarono numerosi progressi tecnologici nell'arte militare tra cui, in particolare, l'impiego dell'aeroplano (furono schierati in totale 9 apparecchi) sia come mezzo offensivo che come strumento di ricognizione. Il 23 ottobre 1911 il pilota Carlo Maria Piazza sorvolò le linee turche in missione di ricognizione, e il 1º novembre dello stesso anno l'aviatore Giulio Gavotti lanciò a mano la prima bomba aerea (grande come un'arancia, si disse) sulle truppe turche di stanza in Libia. Altrettanto significativo fu l'impiego della radio con l'allestimento del primo servizio regolare di radiotelegrafia campale militare su larga scala, organizzato dall'arma del genio sotto la guida del comandante della compagnia R.T. Luigi Sacco e con la collaborazione dello stesso Guglielmo Marconi. Infine, il conflitto libico registrò il primo utilizzo nella storia di automobili in una guerra: le truppe italiane furono dotate di autovetture Fiat Tipo 2 e motociclette SIAMT.

- Resta il fatto che la Libia è stata un'entità inventata dall'Italia e non era mai stata un'entità politica unitaria, antefatto che potrebbe motivare l'attuale crisi libica. La Libia non ha mai posseduto un tessuto sociale comune fra le varie tribù.

Wassily Kandinsky:
"Composition".
- In Germania inizia la sua attività il gruppo espressionista "der Blaue Reiter", con Kandinsky e Klee.

- A Parigi S. Diaghilev mette in scena il balletto "Petruska".

- (Negli USA) Il 25 marzo 1.911, a New York, vi fu un incendio della fabbrica Triangle dove 148 persone, di cui la maggior parte donne, persero le loro vite... C'è chi pensa che questo tragico evento sia avvenuto l'8 di marzo, da cui l'anniversario della Giornata internazionale della Donna. La "Giornata Internazionale della Donna", nei nostri tempi comunemente definita "Festa della Donna", è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne; una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l'8 marzo. L'8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: una protesta alle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche, se non soprattutto, da connotati di carattere commerciale e politico: l'usanza di regalare mimose in occasione della festa non è diffusa ovunque.
La prima giornata internazionale della Donna fu celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti in seguito alla sua dichiarazione da parte del Partito Socialista Americano. L'idea di istituire una giornata internazionale della donna fu per la prima volta presa in considerazione all'alba del 20° secolo quando la rapida industrializzazione e l'espansione economica portò a molteplici proteste sulle condizioni di lavoro. Nel 1.910 si tenne la prima conferenza internazionale delle donne nell'ambito della seconda internazionale socialista a Copenaghen, nell'edificio del movimento operaio al 69 di Jagtvej, la Folkets Hus (Casa del Popolo) chiamata poi "Ungdomshuset". Qui più di 100 donne rappresentanti di 17 paesi scelsero di istituire una festa per onorare la lotta femminile per l'ottenimento dell'uguaglianza sociale, chiamata "Giornata internazionale della Donna" e la tedesca Rosa Luxemburg propose di celebrarla l'8 marzo di ogni anno a venire; una giornata di lotta per promuovere l'impegno alle pari opportunità e dignità della Donna. L'anno seguente, la giornata mondiale della donna segnò oltre un milione di manifestanti in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera e fu poco dopo, il 25 marzo 1911 che vi fu l'incendio della fabbrica Triangle, che uccise 148 lavoratori, la maggior parte donne. L'insufficienza delle misure di sicurezza è stata considerata la causa dell'alto numero di morti. Questo richiamò l'attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, tema molto caro alle giornate internazionali della donna degli anni seguenti. Più tardi, nel 1913, prima dell'inizio della prima guerra mondiale, le donne di tutta Europa tennero delle marce di pace l'8 marzo.
Le donne russe si ritrovarono a manifestare il 23 febbraio 1917 (l'8 marzo del calendario giuliano) per la morte di circa 2 milioni di soldati russi morti in guerra. Le proteste continuarono per vari giorni fintanto che lo Zar fu costretto ad abdicare ed il governo dovette concedere il diritto al voto anche alle donne. Da quell'anno la festa viene celebrata in una data fissa, mentre precedentemente era festeggiata l'ultima domenica di febbraio. Alcuni sostengono che la data dell'8 marzo deriva da una leggenda sorta fra i circoli comunisti francesi negli anni '50, secondo la quale alcune donne di fabbriche tessili e di confezioni avrebbero condotto tali proteste l'8 marzo di tutti gli anni a partire dal 1857 nella città di New York.
Mimosa, il fiore che in Italia
celebra l'8 marzo.
In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa. Nell'occidente la giornata mondiale della donna fu commemorata comunque, anche se con sempre meno successo, fino alla nascita del femminismo negli anni '60. Il 1975 fu designato come "Anno Internazionale delle Donne" dalle Nazioni Unite. Le organizzazioni delle donne hanno osservato la giornata internazionale della donna in tutto il mondo l'8 marzo tenendo eventi su larga scala che onorassero gli avanzamenti della donna e ricordassero diligentemente che la continua vigilanza e l'azione sono richieste per assicurare che l'uguaglianza delle donne sia ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita. A partire da quell'anno la Nazioni Unite hanno cominciato a celebrare la giornata internazionale della donna l'8 marzo. Due anni dopo, nel dicembre 1977, l'assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione proclamando una "giornata delle nazioni unite per i diritti della donna e la pace internazionale" da osservare in un qualsiasi giorno dell'anno dagli stati membri in accordo con le tradizioni storiche e nazionali di ogni stato. Adottando questa risoluzione, l'assemblea generale riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe anche l'urgenza di porre fine alla discriminazione ed ad aumentare il supporto alla piena ed eguale partecipazione.

- Negli USA, già dal 1911, si erano applicate, nelle industrie automobilistiche di Henri Ford, le teorie dell'ing. Frederick Winslow Taylor, pubblicate in “L'organizzazione scientifica del lavoro”: la catena di montaggio, immortalata in “Tempi moderni” da Charlie Chaplin. Ford, inoltre, mise al centro della sua politica aziendale l'idea che solo un'elevata capacità di consumo avrebbe assorbito una massiccia produzione industriale ed iniziò quindi a retribuire lautamente i propri dipendenti (cinque dollari al giorno, una cifra considerevole all'epoca) trasformandoli così in sicuri consumatori delle proprie automobili. Decretò fra l'altro in 8 ore la giornata di lavoro, richiesta che i socialisti europei avevano vanamente avanzato in precedenza.

Nel 1.912 - Iniziano le «guerre balcaniche», che proseguiranno nel 1913. Le guerre balcaniche furono combattute nell'Europa sud-orientale dagli stati componenti la Lega Balcanica (Regno di Bulgaria, Grecia, Regno del Montenegro e Regno di Serbia) dapprima conquistando agli ottomani la Macedonia e gran parte della Tracia per poi scontrarsi tra loro per la spartizione delle terre conquistate. Le promesse disattese ed i malumori furono causati dal mancato completamento del processo di emancipazione delle terre balcaniche da quel che rimaneva dell'Impero Ottomano. I serbi, durante la guerra russo-turca del 1877-78, avevano infatti conquistato molti territori mentre la Grecia si era annessa la Tessaglia nel 1881 (anche se poi ne dovette restituire una piccola parte agli Ottomani nel 1897) e la Bulgaria (principato autonomo dal 1878) la provincia della Rumelia orientale nel 1885. Ma anche Serbia, Grecia e Montenegro, nutrivano mire espansionistiche verso i territori che, ancora sotto il dominio ottomano, erano noti con il nome di "Rumelia orientale", la Macedonia e la Tracia. Del resto, già a metà Ottocento, le tensioni fra gli stati balcanici desiderosi di sottrarre terre in Macedonia e Tracia all'Impero Ottomano, avevano spinto le grandi potenze a far sì che lo status quo fosse mantenuto e che le autorità ottomane garantissero l'incolumità delle popolazioni cristiane a loro sottomesse coinvolte nella lotta per la liberazione dal dominio dell'impero ottomano stesso. Queste questioni, tuttavia, si ripresentarono quando nel luglio 1908 i Giovani Turchi costrinsero il Sultano a ripristinare la Costituzione ottomana da lui stesso sospesa. Fu così che l'Austria-Ungheria approfittò dell'instabilità politica dell'Impero Ottomano per annettersi la provincia della Bosnia ed Erzegovina (già occupata, in realtà, nel 1878). A sua volta, la Bulgaria si proclamò un regno completamente indipendente (nell'ottobre 1908), mentre i greci procedettero con l'annessione dell'isola di Creta (le grandi potenze, tuttavia, bloccarono quest'ultima operazione).

- Nel 1912, dopo la seconda guerra Balcanica, gli Ottomani sono cacciati dall'Albania e quasi la metà delle terre Albanesi sono assorbite dalla Serbia (Kosovo, Macedonia occidentale), Montenegro, e la punta a sud dalla Grecia (Çamëria). Questa decisione non piacque gli italiani, che non desideravano che la Serbia avesse una linea costiera estesa, ed anche gli Austro-Ungarici non volevano una Serbia potente sul loro confine a sud. Fu deciso che il paese non dovesse essere diviso ma trasformato nel Principato di Albania.

- Produzione del cellophan

Nel 1.913 - All'indomani del congresso di Berlino del 1878, in cui venne ufficialmente riconosciuta come Stato sovrano, la Serbia rimaneva un piccolo paese con poco più di 50.000 km quadrati, con strutture arcaiche e una popolazione di poco inferiore ai 2 milioni di abitanti. Senza accesso al mare, priva di ferrovie, la Serbia era costituita da un'immensa società contadina di piccoli e medi proprietari, le cui attività principali consistevano nella coltivazione dei cereali, nell'arboricoltura e nell'allevamento di maiali. Le poche industrie manifatturiere erano specializzate nella trasformazione di prodotti agricoli. La sola città importante all'epoca era Belgrado, la capitale, con circa 30.000 abitanti. Serbia e Montenegro, che avevano partecipato alle guerre balcaniche (1912-1913) contro Turchia prima e Bulgaria poi, uscendone rafforzati e ampliati territorialmente erano comunque frustrati dal fatto che il progetto di una possibile unificazione dei due Regni fu bloccato dall'Austria-Ungheria. La stessa Austria-Ungheria dichiarò, poco tempo dopo, guerra al Regno di Serbia, a seguito dell'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando avvenuto a Sarajevo da parte di Gavrilo Princip, un nazionalista serbo-bosniaco, che dette il pretesto che provocò la prima guerra mondiale.

- La Triplice Alleanza, in scadenza l'8 luglio 1914, era stata rinnovata anticipatamente il 5 dicembre 1912, con l'aggiunta di un particolare protocollo riguardante i Balcani. Proprio in tale contesto, allorquando nel 1913 l'Austria-Ungheria aveva progettato una operazione militare contro la Serbia, l'opposizione dell'Italia lo aveva mandato a monte, esasperando l'avversione di Francesco Ferdinando e del generale Franz Conrad von Hötzendorf e del loro apparato militare.

- V. Tatlin da inizio al movimento artistico russo del costruttivismo.

Carta degli stati balcanici nel 1914,
anno in cui la Bosnia è annessa
all'impero austro-ungarico.
- Le due guerre balcaniche rappresentarono un'importante premessa per lo scoppio della Prima guerra mondiale: fu proprio in seguito all'espansione serba nella regione che l'Austria-Ungheria cominciò ad allarmarsi. Tali timori erano condivisi dalla Germania, che vedeva nella Serbia un prezioso alleato della minacciosa Russia. Dunque, fu proprio l'accresciuta potenza serba a rappresentare una delle principali ragioni che spinsero gli Imperi centrali a decretare l'inizio della prima guerra mondiale. Boris Urlanis, nel suo lavoro "Voini I Narodo-Nacelenie Europi" (del 1960), stimò che le due guerre balcaniche causarono l'uccisione di 122.000 persone durante le operazioni belliche e la morte di altre 20.000 per le ferite riportate durante gli scontri. A questi bisogna poi aggiungere gli 82.000 morti a causa delle malattie.


Indice del blog "Storia":
Per "1992: Il meccanismo politico-economico che ha causato la formazione di questa UE con la conseguente
        perdita della sovranità italiana" clicca QUI
Per "Le guerre coloniali del Regno d'Italia" clicca QUI
Per "Le cause della prima guerra mondiale, che originò fra l'altro Israele e i conflitti nel mondo arabo" clicca QUI
Per "Occitani: storia e cultura" clicca QUI
Per "Celti: storia e cultura" clicca QUI
Per "Liguri: storia e cultura" clicca QUI
Per "Breve storia del Cristianesimo, da setta giudaica minore al primato nella Roma imperiale:
        cattolica, universale e teocratica" clicca QUI
Per "Cristianesimo: da setta giudaica a religione di Stato" clicca QUI
Per "Elenco degli storici antichi dell'Occidente" clicca QUI
Per "Evidenze storiche nel mito della fondazione di Roma" clicca QUI
Per "Ebraismo: origini, storia e cultura" clicca QUI
Per "Variazioni del clima dall'ultima glaciazione" clicca QUI
Per "Grande Storia dell'Europa - 5° - Dal 1.914 al 2.014 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Grande Storia dell'Europa - 4° - Dal 1.096 al 1.914 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Grande Storia dell'Europa - 3° - Dal 90 al 1.096 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Grande Storia dell'Europa - 2° - Dal 1.200 p.e.v. (a.C.) al 90 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Grande Storia dell'Europa - 1° - Dalla formazione della Terra al 1.200 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI 
Per "Storia dell'Europa n.78: dal 2.010 al 2.014 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.77: dal 2.003 al 2.010 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.76: dal 1.992 al 2.003 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.75: dal 1.978 al 1.992 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.74: dal 1.948 al 1.978 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.73: dal 1.940 al 1.948 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.72: dal 1.922 al 1.940 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.71: dal 1.918 al 1.922 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.70: dal 1.913 al 1.918 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.69: dal 1.897 al 1.913 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.68: dal 1.861 al 1.897 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.67: dal 1.800 al 1.861 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.66: dal 1.776 al 1.800 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.65: dal 1.707 al 1.776 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.64: dal 1.642 al 1.707 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.63: dal 1.543 al 1.642 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.62: dal 1.519 al 1.543 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.61: dal 1.453 al 1.519 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.60: dal 1.416 al 1.453 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.59: dal 1.324 al 1.416 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.58: dal 1.251 al 1.324 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.57: dal 1.228 al 1.251 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.56: dal 1.204 al 1.228 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.55: dal 1.189 al 1.204 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.54: dal 1.145 al 1.189 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.53: dal 1.102 al 1.145 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.52: dal 1.095 al 1.102 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.51: dal 1.075 al 1.095 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.50: dal 1.034 al 1.075 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.49: dal 992 al 1.034 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.48: dall' 879 al 992 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.47: dall' 827 all' 879 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.46: dal 759 all' 827 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.45: dal 680 al 759 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.44: dal 600 al 680 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.43: dal 554 al 600 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.42: dal 538 al 554 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.41: dal 493 al 538 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.40: dal 452 al 493 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.39: dal 415 al 452 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.38: dal 391 al 415 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.37: dal 374 al 391 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.36: dal 326 al 374 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.35: dal 313 al 326 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.34: dal 286 al 313 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.33: dal 257 al 286 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.32: dal 193 al 257 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.31: dal 161 al 193 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.30: dal 90 al 161 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.29: dal 50 al 90 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.28: dal 27 p.e.v. (a.C.) al 50 e.v. (d.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.27: dal 49 al 27 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.26: dal 73 al 49 p.e.v. (a.C)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.25: dal 91 al 73 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.24: dal 146 al 91 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.23: dal 301 al 146 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.22: dal 367 al 301 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.21: dal 404 al 367 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.20: dal 450 al 404 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.19: dal 500 al 450 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.18: dal 540 al 500 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.17: dal 650 al 540 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.16: dal 753 al 650 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.15: dall' 850 al 753 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.14: dal 1.150 all' 850 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.13: dal 1.200 al 1.150 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.12: dal 1.320 al 1.200 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.11: dal 1.550 al 1.320 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.10: dal 1.680 al 1.550 p.e.v.(a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.9: dal 1.900 al 1.680 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.8: dal 2.500 al 1.900 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.7: dal 3.500 (inizio della Storia) al 2.500 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.6: dal 6.000 al 3.500 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.5: dal 15.000 al 6.000 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.4: dal 40.000 al 15.000 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.3: da 130.000 anni fa al 40.000 p.e.v. (a.C.)" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.2: da 2.500.000 a 130.000 anni fa" clicca QUI
Per "Storia dell'Europa n.1: dalla formazione della Terra a 2.500.000 anni fa" clicca QUI

Da altri 7 blog:
Per "Massoneria: storia, usi e costumi" clicca QUI
Per i post "Il pensiero nell'Italia contemporanea" clicca QUI
Per i post "Il pensiero nel mondo contemporaneo" clicca QUI
Per i post "La politica nell'Italia contemporanea" clicca QUI
Per i post "La politica nell'Europa contemporanea" clicca QUI
Per i post "Musica interpreti video testi e storia" clicca QUI
Per "Nell'ambito geopolitico, il processo italiano di svilimento della Costituzione e perdita della sovranità nazionale
        a favore dell'Ue a guida franco-tedesca" clicca QUI
Per "L'Unione Europea: le origini, i moventi, la storia, le politiche e le crisi" clicca QUI
Per i post "Storia dell'Economia Politica" clicca QUI
Per "Scienze: Informatica" clicca QUI
Per "Stelle e Costellazioni visibili nel nostro Cielo" clicca QUI
Per "La Precessione degli Equinozi" clicca QUI
Per i post "Astrologia evolutiva, progressiva, oroscopo, numerologia" clicca QUI
Per i post "Satir-Oroscopo" clicca QUI
Per "Il Feg-Shui: Scuole della Bussola e del Ba Gua" clicca QUI
Per "I Chakra o Centri energetici fisici: dove sono e come si possono rilevare" clicca QUI
Per i post "Pietre e Cristalli" clicca QUI
Per i post "Aforismi, Foto e Frasi dei Nativi Nord Americani (gl'Indiani d'America)" clicca QUI
Per i post "Nativi Americani: Personaggi di spicco" clicca QUI
Per "Elenco tribù, personaggi, eventi e culture dei Nativi Nord-Americani, gl'Indiani d'America" clicca QUI
Per "Culture e aree culturali dei Nativi Nord-Americani, gl'Indiani d'America" clicca QUI
Per "Oroscopo degli Alberi celtico" clicca QUI
Per "Croce Celtica" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Celti" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Ebraico-Cristiani" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Romani" clicca QUI
Per i post "Politica nell'antica Roma" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Greci" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Ebrei" clicca QUI
Per "Antichi Liguri: a Tartesso prima di Fenici e Greci" clicca QUI
Per "L'oliva taggiasca, prodotto d'eccellenza" clicca QUI
Per "L'olio d'oliva taggiasca: parametri e unità di misura" clicca QUI
Per "Pista ciclo-pedonale nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Sulle datazioni del manoscritto anonimo settecentesco e le fonti storiche sui Liguri" clicca QUI
Per "Sanremo: favolose origini e tesori nascosti" clicca QUI
Per "Il passaggio di Ercole (Heràcle) dal ponente ligure" clicca QUI
Per "La vita nel Mar Ligure e nelle acque della Riviera dei Fiori" clicca QUI

Nessun commento:

Posta un commento