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lunedì 11 maggio 2020

Storia dell'Europa n.74: dal 1.948 al 1.978 e.v. (d.C.)

Carta dell'Europa nel 1948, dopo la
Seconda Guerra Mondiale, con la
Germania divisa in due stati, la
RFT e la RDT.
Nel 1948 - Il 1° gennaioentra in vigore in Italia la Costituzione. La Costituzione italiana fu il risultato di diciotto mesi di lavoro intenso e appassionato di un’assemblea di cui facevano parte i più qualificati esponenti della nostre cultura, della politica antifascista e delle forze della Resistenza. Alla sua elaborazione concorsero tutte le componenti democratiche del Paese, apportandovi ciascuna il contributo delle sue motivazioni ideali. Come è noto, essa fu approvata a larghissima maggioranza: 458 voti contro 62. Perciò essa va riguardata come un dato identitario della nostra democrazia, basata su valori condivisi che uniscono tutti gli italiani senza distinzioni di partito o di ideologia politica. La Repubblica Italiana ha le sue radici, la sua ispirazione e il suo fondamento ideale nella Resistenza, nella guerra di popolo contro il fascismo alleato al nazismo tedesco che ha segnato la rinascita della democrazia e la restaurazione dei suoi valori nel nostro Paese. E’ in quel momento, alla fine del fascismo, che gli italiani hanno apprezzato più che mai questi valori, così come la salute si apprezza appieno solo al superamento della malattia. E’ in quel momento che è nata in Italia una democrazia nettamente caratterizzata su dati fondamentali diversi rispetto al passato pre-fascista, quali la forma repubblicana, il voto esteso alle donne, la partecipazione dei cittadini al processo legislativo con l’iniziativa popolare e il referendum, l’indipendenza della magistratura, la verifica di legittimità costituzionale delle leggi, l’ordinamento regionale come modello di governo diffuso sul territorio. Una democrazia i cui valori fondanti si individuano nella libertà, nella certezza dei diritti e dei corrispettivi doveri, nella cittadinanza solidale, nella partecipazione in condizioni di uguaglianza, nella funzione sociale della proprietà e dell’impresa, nella separazione dei poteri e nel controllo istituzionale. Questi valori trovano piena attuazione nei principi base della nostra Costituzione che fino ad oggi hanno garantito, anche in condizioni difficili, la convivenza democratica nel nostro Paese e che perciò vanno condivisi e difesi da tutti i cittadini senza distinzioni di parte, in una linea politica ideale per cui dal filosofo e politologo tedesco Jurgen Habermas è stato evocato il concetto di “patriottismo costituzionale”.

1948, ponte aereo per
approvvigionare Berlino Ovest.
- Il 24 giugno 1948 si verifica il blocco di Berlino. Dopo mesi durante i quali i sovietici avevano iniziato a manifestare disagio e dissenso sulla situazione territoriale e logistica "anomala" di Berlino (con un'enclave occidentale in territorio filo-sovietico), che permetteva alle genti sottoposte al regime socialista di transitare facilmente all'ovest trovandovi rifugio, il 24 giugno decisero di chiudere il corridoio terrestre attraverso il quale Berlino ovest era connessa al mondo occidentale impedendo, di fatto, il suo approvvigionamento logistico: il successivo ponte aereo, organizzato dal mondo occidentale per assicurare la sopravvivenza della popolazione di Berlino Ovest, è entrato nella storia. Questa vicenda impressionò le popolazioni occidentali e, di fatto, fornì la motivazione per istituire un'Alleanza militare del mondo occidentale contro la minaccia sovietica, inaugurando la Guerra Fredda, una guerra fra paesi democratici e comunisti che non poteva essere combattuta con le armi poiché con l'uso delle armi nucleari non ci sarebbero stati vincitori ma solo morte e distruzione.
Con l'avvio della Guerra Fredda, la situazione post-bellica durerà fino alla presa del potere in Cina da parte dei comunisti, nel 1949.

Carta del mondo durante la "Guerra
Fredda": 1948 - 1973. In rosso, gli
USA e suoi alleati, in verde URSS
(CCCP) e suoi alleati. Le stellette
nere indicano i focolai di
tensione e le loro date.
- I comunisti al potere in Cecoslo­vacchia, Polonia e Ungheria.

- Inizia l'era dei transistor.

Nel 1949 - Formazione della NATO. I paesi occidentali concretizzano le mire del presidente degli USA, Harry S. Truman, costituendo la NATO, (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO e in francese Organisation du Traité de l'Atlantique du Nord, in sigla OTAN) il patto atlantico di alleanza militare in funzione anti-sovietica. Il trattato istitutivo della NATO, fu firmato a Washington D.C. il 4 aprile 1949 ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 28 stati del mondo. Il Patto Atlantico traeva origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale (costituito da Stati Uniti d'America, Canada, Regno Unito, Francia, Norvegia, Italia ed altri Paesi dell'Europa occidentale), dopo la seconda guerra mondiale, stesse cominciando ad accusare tensioni nei confronti dell'altro paese vincitore della guerra, ossia l'Unione Sovietica, con i suoi Stati satellite. Iniziava infatti a svilupparsi, nelle opinioni pubbliche occidentali, il timore che il regime sovietico potesse "non accontentarsi" della propria influenza nei territori che aveva occupato al termine della seconda guerra mondiale ma, radicalizzando i contenuti ideologici nelle società democratiche, ambisse ad espandersi per l'affermazione globale dell'ideologia comunista. Ciò generò un movimento di opinione che - anche grazie alle varie attività in tal senso organizzate dagli Stati Uniti d'America - iniziò a svilupparsi in modo generalizzato nei paesi occidentali e che richiedeva la sicurezza del mondo occidentale dalla minaccia comunista; la NATO, quindi, rispondeva all'esigenza di allearsi e di mettere a fattor comune i propri dispositivi di difesa, per reagire "come un sol uomo" ad un eventuale attacco da parte dei comunisti.

Carta con formazione ed espansione
in Europa della CECA, di cui: Belgio,
Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi
Bassi (Olanda), e Germania Ovest,
(la RFT), che poi divenne il MEC,
il Mercato Comune Europeo,
dal 1951 al 1995.
- George Orwell pubblica “1984”. 

Nel 1951 - Il 18 aprile alcuni Stati europei filo-atlantici, per facilitare una reciproca ripresa industriale firmano, con l'ennesimo Trattato di Parigi, la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio), su iniziativa dei politici francesi Jean Monnet e Robert Schuman (il cosiddetto Piano Schuman o dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950), con lo scopo di mettere in comune le produzioni di queste due materie prime in sei paesi europei: Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Carta dell'Europa con in rosa gli stati
aderenti al Patto di Varsavia del 1955
(RDT è la Repubblica Democratica
Tedesca, comunista) e in verde i
Paesi aderenti al patto Atlantico
NATO del 1949, di cui RFT è la
Repubblica Federale Tedesca.
Nel 1952 - Viene messa a punto la pillola contraccettiva.

Nel 1953 - Morte di Stalin.

- Viene sperimentata la bomba
all'i­drogeno.

- Scoperto il primo vaccino antipolio 

- Watson, Crick e Wilkins sco­prono il DNA.

Carta geografica politica con Europa,
URSS (Unione delle Repubbliche
Socialiste Sovietiche) e
Asia, dal 1948 al 1989.
- Prima centrale nucleare per la produzione di energia.
Da https://www.corriere.it/scienze/
14_agosto_04/nucleare-60-anni-fa-prima-centrale-uso-civile-0f17831c-1be3-11e4-91c9-c777f3f2edee.shtml: Il primo collegamento alla rete di una centrale atomica per uso (anche) civile data l’inizio dell’estate del 1954. Il primato appartiene alla centrale sovietica di Obninsk, ora in Russia, a un centinaio di chilometri a sud-ovest di Mosca, disattivata nel 2002. «Si trattava di una centrale cosiddetta sovramoderata, del tipo di Chernobyl a neutroni moderati da grafite e acqua», spiega Riccardo Bevilacqua, ricercatore italiano a Lund (Svezia) presso la sede dell’European Spallation Source (Ess), la più potente sorgente al mondo di neutroni, alla quale l’Italia partecipa con poco meno del 10% di finanziamenti.
«La centrale di Obninsk in realtà venne costruita per motivi militari: per realizzare plutonio per le testate nucleari», prosegue Bevilacqua. «Era un tipo di centrale che non aveva bisogno di un forte arricchimento di uranio-235 e aveva quindi costi minori. Il problema di questo tipo di impianti è che se perdono l’acqua di raffreddamento entrano in stato supercritico, come avvenne nell’incidente di Chernobyl. Però per la centrale di Obninsk non sono noti incidenti significativi». 
Gli Stati Uniti rivendicano il primato per la prima produzione di energia elettrica atomica per uso civile, ma secondo gli storici e gli studiosi della materia non si può assegnare il titolo alla centrale di Arco, in Idaho. Si trattava di un reattore sperimentale (disattivato nel 1964) che il 20 dicembre 1951 produsse elettricità di origine nucleare sufficiente per accendere una lampadina da 200 watt. In seguito il reattore continuò a produrre energia sufficiente per le esigenze dell’edificio stesso e del laboratorio, ma mai per un vero utilizzo nella rete elettrica civile. Il primato Usa di nucleare per uso civile spetta al reattore Borax-III che il 17 luglio 1955 venne collegato alla rete per le necessità della stessa Arco, che divenne la prima città al mondo a utilizzare solo energia atomica.

Nel 1955 - Fondazione del Patto di Varsavia.
L'istituzione della NATO convinse l'URSS ad istituire, nel 1955, il "Patto di Varsavia", l'alleanza militare fra URSS e i paesi dell'est che aveva occupato in tempo di guerra e in cui erano stati instaurati governi filo-sovietici.

- Nasce a Londra la pop-art con le opere di R. Hamilton, P. Blake e E. Paolozzi.

Nel 1956 - Rivolte all'imperialismo dell'URSS in Polonia e in Ungheria.

Roma, 1957, i rappresentanti dei sei
paesi fondatori della Comunità
Europea firmano il trattato di Roma:
Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo,
Paesi Bassi (Olanda) e Repubblica
Federale Tedesca (Germania
dell'Ovest) consentono lo sviluppo
del MEC (Mercato Comune Europeo)
dalla CECA (Comunità del Carbone e
dell'Acciaio).
Nel 1957 - con i Trattati di Roma del 25 marzo, i sei Stati europei della CECA fondano la Comunità Economica Europea (CEE o MEC, Mercato Comune Europeo), un'organizzazione che ha costituito il "Primo pilastro" della successiva Unione europea.
Considerata la più importante delle Comunità europee, appena nata, CEE stava per "comitato economico europeo". I trattati di Roma entrarono in vigore il 1º gennaio 1958, dando così vita effettiva alla Comunità economica europea che aveva nei suoi obiettivi l'unione economica dei suoi membri, fino a portare ad un'eventuale unione politica. Lavorò per il libero movimento dei beni, dei servizi, dei lavoratori e dei capitali, per l'abolizione dei cartelli e per lo sviluppo di politiche congiunte e reciproche nel campo del lavoro, dello stato sociale, dell'agricoltura, dei trasporti, del commercio estero.
La Comunità Europea sarà guidata dal punto di vista monetario dal «serpente monetario» nel 1972 e dal Sistema Monetario Europeo (SME) dal 1979. Con l'adozione del Trattato di Lisbona il 1º dicembre 2009 essa, formalmente, non esiste più (è stata assorbita dall'Unione europea).
Nel 1956 il Regno Unito aveva proposto che il Mercato Europeo Comune (MEC) fosse esteso in una più ampia area di libero scambio rispetto a quella dei sei Stati della CECA, ma nel novembre 1958 la Francia pose il veto sulla creazione della nuova area, così il Regno Unito insieme alla Svezia si fecero promotori dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), concretizzatosi nel 1960, insieme ad altri paesi non membri CEE (Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito).
Dal 1973 con l'ingresso di Regno Unito, Irlanda e Danimarca nella CEE, EFTA e CEEA (Comunità Europea dell'Energia Atomica, istituita contemporaneamente alla CEE con i trattati di Roma del 25 marzo 1957 allo scopo di coordinare i programmi di ricerca degli stati membri relativi all'energia nucleare ed assicurare un uso pacifico della stessa) negoziarono una serie di accordi per assicurare uniformità nelle politiche economiche delle due organizzazioni, sfociata infine nell'accordo per lo Spazio economico europeo (SEE). Dal 1995 solo 4 membri che non sono entrati nell'UE rimangono nell'organizzazione.

- Pierluigi Nervi realizza il Palazzetto dello Sport di Roma.

- L'URSS lancia nello spazio lo Sputnik I.

Nel 1958 - De Gaulle al potere in Francia, fonda la Quinta repubblica.

- Viene pubblicata “Antropologia strutturale” di C. Lévi-Strauss.

Nel 1959 - Fondazione dell'EFTA (associa­zione europea per il libero scambio).

Le Organizzazioni Economiche dopo
la Seconda Guerra Mondiale.
- Gli architetti Costa e Niemeyer al lavoro per la realizzazione di Brasilia.

- Entra in funzione a titolo speri­mentale l'hovercraft, veicolo a cuscino d'aria.

Nel 1960 - Invenzione del laser.

Nel 1961 - Costruzione del muro di Berlino Tra il 1949 e il 1961, circa 2,7 milioni di persone avevano lasciato la Germania orientale, la RDT e Berlino Est: il flusso di fuggiaschi era costituito per circa la metà da persone giovani, sotto i 25 anni, e poneva la dirigenza della RDT davanti a difficoltà sempre maggiori. Quotidianamente circa mezzo milione di persone passava i confini dei settori di Berlino in entrambe le direzioni e quindi potevano confrontare le differenze della qualità della vita fra un settore e l'altro. Solo nel 1960, circa 200.000 persone si trasferirono stabilmente nell’Ovest e la RDT si avvicinava al collasso sociale ed economico.
Nelle prime ore del 13 agosto 1961, le maestranze di Berlino Est fecero erigere sbarramenti provvisori nei confini con Berlino Ovest e furono tolti tratti di pavimentazione sulle strade di collegamento fra i due settori. La scelta di una domenica di ferie in piena estate aveva un senso preciso. Nelle settimane e nei giorni successivi, gli sbarramenti di filo spinato sui confini fra Berlino Ovest ed Est furono sostituiti da un muro di lastre di cemento e blocchi forati, costruito da lavoratori edili di Berlino Est controllati pesantemente da sentinelle di frontiera della RDT. Gli edifici sul confine furono trasformati in fortificazioni. In Bernauer Straße, in cui i marciapiedi appartenevano al distretto di Wedding (Berlino Ovest), mentre la fila di edifici a sud apparteneva al distretto di Mitte (Berlino Est), il governo della RDT fece murare le entrate delle case e le finestre al piano terradel lato ovest e gli abitanti potevano accedere alle loro abitazioni solo passando dalla parte dei cortili che si trovavano dalla parte di Berlino Est.
Già prima del 1961 si erano verificati numerosi sfratti forzati, non solo in Bernauer Straße, ma anche in altre zone di confine. Attraverso la costruzione del Muro, da un giorno all’altro furono tagliate e separate strade, piazze, case e i collegamenti del traffico urbano furono interrotti. La sera del 13 agosto il borgomastro Willy Brandt disse davanti al parlamento di Berlino: "L’amministrazione (il Senat) di Berlino denuncia davanti a tutto il mondo le misure illegali e inumane di chi divide la Germania, opprime Berlino Est e minaccia Berlino Ovest". Il 25 ottobre 1961 carri armati americani e sovietici si fronteggiarono al "passaggio per stranieri", il Checkpoint Charlie: soldati delle truppe di frontiera della RDT avevano appena tentato di controllare rappresentanti degli alleati occidentali che stavano entrando nel settore sovietico. Agli occhi degli americani questo comportamento infrangeva il diritto vigente alla libertà di movimento illimitata in tutta la città. Per 16 ore si fronteggiarono così, a solo pochi metri di distanza, entrambe le potenze nucleari. Per i contemporanei fu un momento di altissimo pericolo, ma all'indomani tutte e due le parti si ritirarono; un’iniziativa diplomatica di J. F. Kennedy, il presidente degli Stati Uniti, favorì infatti la dichiarazione del capo del PCUS e dello stato sovietico, Cruschow, che confermava lo status di divisione di Berlino fra le quattro potenze di Francia, Gran Bretagna, USA e URSS.
Tra Berlino Ovest e Berlino Est la frontiera fu fortificata da due muri paralleli di cemento armato, separati da una cosiddetta "striscia della morte", larga alcune decine di metri. Durante quegli anni, furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno 133 persone, mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest.
Alcuni studiosi sostengono che furono più di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate ed in seguito assassinate. Il muro divise in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989.

- II primo uomo nello spazio è il russo Yuri Gagarin.

Nel 1962 - II Concilio Vaticano II cerca di eli­minare le divergenze nel mondo catto­lico.

- Gli Stati Uniti lanciano in orbita il Telstar, primo satellite per comunica­zioni.

Nel 1963 - Vengono scoperti i quasars.

Nel 1964 - Viene pubblicato “L'uomo a una dimensione” di H. Marcuse.

Mao Tse Tung.
- Escono anche i “Pensieri”di Mao Tse Tung. 

Nel 1965 - Muore Winston Churchill.  

- Prime fotografie di Marte inviate a Terra dal Mariner IV.

Nel 1967 - Colpo di stato militare in Grecia.

- Viene pubblicato “Cent'anni di soli­tudine” di G. Garcia Marquez (premio Nobel 1982).  

- In Sudafrica Cristian Barnard esegue il primo tra­pianto di cuore.

Nel 1968 - Da maggio, a Parigi decolla la contestazione giovanile in Europa.

- La "primavera di Praga" è repressa dai carri armati sovietici.

Manifestazione studentesca dopo
l'eccidio di Piazza Fontana a Milano.
Nel 1969 - Con lo scoppio della bomba in piazza Fontana a Milano, inizia in Italia la "strategia della tensione", orchestrata da organismi deviati dello stato, servizi segreti ed estremisti di destra.
La stagione delle lotte studentesche e operaie, del mitico ’68 e del cosiddetto “Autunno Caldo” del ’69, verranno interrotte bruscamente da quella che si preannuncia, tristemente, come la prima di numerose stragi che macchieranno l’Italia nel corso di tutti gli anni ’70.

Immagini diffuse dalla stampa
sull'atterraggio sulla Luna.
Il Lunakhod 1, veicolo spaziale
sovietico.
- L'americano Armstrong, con la missione Apollo 11, mette piede sulla Luna, o almeno questo è quello che si sostiene ufficialmente. Sono in tanti a pensare che si sia trattato di una montatura eseguita negli studi televisivi americani. La coincidenza delle immagini degli astronauti americani e di un veicolo automatico dell'URSS che scorazzava nella stessa zona, ha fatto pensare ad un accordo russo-americano sull'eventuale "balla spaziale".

Nel 1971 - Richard Nixon annuncia l'inconvertibilità dollaro-oro. Richard Nixon, presidente degli Stati Uniti d'America, confessa che la Federal Riserve, non ha l'oro che controverta la massa dei dollari in circolazione nel mondo. Dalle banconote di tutto il mondo scompare la dicitura "..da cambiarsi con pari valore in oro." Tra il 1971 e il 1973, sotto la presidenza di Richard Nixon, gli Stati Uniti abbandonarono il regime di convertibilità del dollaro in oro, adottando un sistema fondato sull'inconvertibilità del dollaro. Gli Stati Uniti decidono quindi di lasciar fluttuare liberamente la moneta secondo la legge della domanda e dell'offerta, operando una serie di svalutazioni monetarie fino al 1973. Ciò favorisce un aumento improvviso e repentino della circolazione monetaria e un più forte irrobustimento dei fenomeni inflattivi già verificatisi alla fine degli anni sessanta, complice anche lo shock petrolifero dello stesso 1973 (che vide aumentare di tre volte il prezzo del petrolio).   

- Le teorie keynesiane in quel tempo subirono un rapido declino, sotto i colpi delle critiche e delle accuse alla dottrina keynesiana stessa, di aver provocato stagflazione, rivolte dagli economisti monetaristi (convinti, sulla base dell'equazione di Fisher, che fosse il volume di moneta a determinare i prezzi) e neoclassici (tra cui il più influente fu Milton Friedman).
John Maynard Keynes.
L'economia keynesiana è una scuola di pensiero economica basata sulle idee di John Maynard Keynes, economista britannico vissuto a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. Keynes ha spostato l'attenzione dell'economia dalla produzione di beni alla domanda, osservando come in talune circostanze la domanda aggregata è insufficiente a garantire la piena occupazione. Di qui la necessità di un intervento pubblico di sostegno alla domanda, nella consapevolezza che altrimenti il prezzo da pagare è un'eccessiva disoccupazione e che nei periodi di crisi, quando la domanda diminuisce, è assai probabile che le reazioni degli operatori economici al calo della domanda producano le condizioni per ulteriori diminuzioni della domanda aggregata. Da qui la necessità di un intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale, che a sua volta determina un aumento dei consumi, degli investimenti e dell'occupazione. Questa teoria si oppone alle conclusioni della cosiddetta economia neoclassica, sostenitrice della capacità del mercato di riequilibrare domanda e offerta grazie alla legge di Say. Un particolare aspetto di questa dottrina economica è il keynesismo militare che teorizza un aumento della produzione industriale a scopi militari come fattore di sviluppo economico.
I pilastri della teoria keynesiana sono:
- la preferenza per la liquidità; Nella teoria neoclassica, il tasso di interesse rappresenta il "premio per il risparmio", e questa variabile non viene presa in considerazione nella sua teoria monetaria, riconducibile alla teoria quantitativa della moneta di Irving Fisher. Nella teoria quantitativa, infatti, la moneta è vista solo nella sua funzione di "intermediario degli scambi". Il tasso di interesse è determinato nel cosiddetto mercato delle merci, ove vengono scambiati risparmio e investimento. Nella cosiddetta versione di Cambridge della teoria quantitativa della moneta, viene introdotto il movente "precauzionale" che soggiace alla preferenza per la liquidità: gli individui desidereranno mantenere moneta in forma liquida in maniera proporzionale rispetto alla propria ricchezza, per poter far fronte ad acquisti futuri. Questa versione della teoria quantitativa è detta versione in termini "di stock" (non "di flussi", come è invece per la teoria fisheriana), in quanto si riferisce alla quantità di moneta che gli individui intendono possedere in forma liquida in un determinato momento. Entra in gioco, quindi, la funzione della moneta di "riserva di valore". Secondo Keynes, che tratta approfonditamente questo argomento nel capitolo 15 della sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, Gli incentivi psicologici e commerciali alla liquidità (ma lo introduce nel capitolo 13, La teoria generale del tasso di interesse), il tasso di interesse non è il "premio per il risparmio" o, in altri termini, "per l'astensione dal consumo abituale", ma, piuttosto, esso rappresenta il costo-opportunità di detenere la moneta in forma liquida (tesoreggiamento), piuttosto che utilizzarla per acquistare titoli, immobili o altre attività (finanziarie o reali) fruttifere. La scelta tra i due modi di conservare la ricchezza è, quindi, determinata dal livello del tasso di interesse. Alle motivazioni transattiva e precauzionale, Keynes aggiunge quella speculativa, volta a ottenere il massimo vantaggio dalla suddivisione della propria ricchezza tra liquidità e le varie attività finanziarie e reali disponibili sul mercato. La preferenza per la liquidità aumenta al diminuire del tasso di interesse, secondo Keynes. Un abbassamento del tasso di interesse infatti, fa preferire la liquidità per due motivi: in primo luogo, si preferisce detenere moneta per approfittare di un possibile aumento del tasso in futuro; in secondo luogo, si preferisce detenere moneta per evitare le perdite patrimoniali derivanti dal fatto che quando il tasso di interesse aumenta, il valore dei titoli diminuisce. L'offerta di moneta è determinata endogeneamente: essa cioè non è determinata a discrezione del sistema bancario, ma si determina spontaneamente come risultato dell'equlibrio che si è creato nel mercato delle merci e in quelle del lavoro. Il tasso di interesse di equilibrio è quello che rende pari offerta e domanda di moneta.
- la legge della domanda effettiva; Il principio della domanda effettiva, in macroeconomia, consiste nell'assunzione che il livello della produzione, e quindi del reddito, è influenzato dal livello della domanda aggregata. Il principio può anche essere enunciato dicendo che le variazioni del reddito portano in equilibrio risparmio e investimento. La domanda effettiva è il punto nel quale il ricavo previsto da un dato livello di occupazione eguaglia il prezzo complessivo di offerta, ed è il livello al quale si attesterà la produzione. Questo principio è alla base delle formulazioni teoriche di alcuni economisti. Il più conosciuto tra questi è John Maynard Keynes, che l'ha utilizzato nella sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta. In realtà, anche altri economisti prima di Keynes avevano teorizzato questo principio: tra essi vi sono Michał Kalecki, Thomas Robert Malthus e Karl Marx. La teoria in questione afferma il contrario di quanto sostenuto da Jean-Baptiste Say e dalla sua celebre "legge", in base alla quale l'offerta genera una domanda di importo equivalente.
- il moltiplicatore keynesiano; In economia il moltiplicatore keynesiano è uno strumento fondamentale di analisi macroeconomica. Elaborato dall'economista inglese John Maynard Keynes, tale strumento permette di individuare l'effetto di un certo livello di consumo all'interno del sistema economico sul reddito finale del sistema stesso. Il moltiplicatore misura infatti la percentuale di incremento del reddito nazionale in rapporto all'incremento di una o più variabili macroeconomiche componenti la domanda aggregata: consumi, investimenti e spesa pubblica.

- Nello stesso 1971 una scoperta scientifica fornirà una nuova arma al sistema finanziario liberista occidentale per la conquista globale, avvenuta dopo il crollo dell'URSS, la conseguente riunificazione tedesca e l'appropriazione dei meccanismi economici nazionali togliendolo dalle competenze degli Stati, attraverso l'informatizzazione degli scambi finanziari e la creazione di capitali virtuali.
Intel - con sede a Santa Clara, in California - all'inizio produceva componenti per memorie e durante gli anni settanta era divenuta leader nella produzione di memorie DRAM, SRAM e ROM. Da quando però nel 1971 Marcian Hoff, Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima costruirono il primo microprocessore, l'Intel 4004, la produzione si spostò verso quella dei microprocessori facendo diventare Intel una dei colossi in questo settore.
Federico Faggin.
A metà del 1969 un gruppo di ingegneri della ditta giapponese Busicom, fra cui Masatoshi Shima, si recò in California a visitare la Intel, che allora era una “startup”, cioè una ditta da poco avviata. Il loro obiettivo era negoziare lo sviluppo di sette circuiti integrati, necessari per realizzare il loro progetto di una serie di calcolatrici da tavolo. Il capo del dipartimento di "Application Research", Ted Hoff, dopo aver esaminato l'architettura Busicom, inizialmente ripartita su sette chip, di cui 3 erano dedicati a fare la funzione di una CPU specializzata, ebbe l'idea di semplificarla in soli quattro chip, implementando la CPU in un unico chip. La proposta di Hoff consisteva in un'architettura a blocchi ed un set di istruzioni formulate con l'aiuto del suo assistente Stanley Mazor; l'idea fu proposta a Busicom, che accettò e il gruppo rientrò in Giappone nel mese di ottobre del 1969. Ted Hoff a questo punto considerava finito il suo lavoro ed il progetto fu trasferito ad un altro dipartimento, il dipartimento MOS di cui era a capo Les Vadasz. Né Hoff né Mazor dettero ulteriori contributi nelle critiche fasi di design e sviluppo del progetto in quanto non erano progettisti di chip e non avrebbero potuto progettare un chip della complessità del 4004. Il progetto languì per molti mesi accumulando un grande ritardo rispetto ai tempi pattuiti con la Busicom, finché Federico Faggin fu assunto da Vadasz alla Intel come capo-progetto e designer dei chip agli inizi di aprile del 1970. Faggin preparò una nuova tabella di marcia che richiedeva l'aiuto di un secondo ingegnere per ridurre il ritardo. La Busicom accettò la nuova tempistica e Shima rimase in California per sei mesi ad aiutare Faggin. Shima era un software e logic designer, e non aveva alcuna esperienza di chip design, però aveva molta voglia di imparare ed affiancò Faggin, per sei mesi, collaborando con lui soprattutto nella delicata fase di controllo dei circuiti e della logica. Tornato in Giappone Shima si occupò poi di sviluppare il software per la calcolatrice, il primo prodotto commerciale che usò il 4004.
Lavorando con grande accanimento Faggin riuscirà a completare il primo microchip digitale con successo nel tempo record di nove mesi. Il 4004 fu completamente funzionale verso la metà di marzo 1971. Faggin in seguito convinse i manager della Intel a introdurre il chip sul mercato anche se il progetto originale era un progetto esclusivo per il cliente Busicom. Busicom aveva infatti richiesto un abbassamento del costo dei chip della famiglia MCS-4, ed Intel accettò a patto di poter usare la nuova CPU in sistemi che non fossero calcolatrici elettroniche. Busicom accettò e nel novembre del 1971 Intel annunciò al pubblico il 4004 con lo slogan "Annuncing a new era of integrated electronics". L'Intel 4004 fu messo in commercio con un formato a 16 piedini dual in-line il 15 novembre del 1971 ed era costituito da circa 2.300 transistor.  

Nel 1972 - I paesi della Comunità Economica Europea (CEE) si accordano per mantenere stabili i tassi di cambio attraverso operazioni finanziarie, dando vita al cosiddetto «serpente monetario», che si scioglie due anni dopo con l'uscita di Francia e Italia.
Nell'ottobre 1972 è creato il fondo europeo per la cooperazione monetaria, che stanziava gli ECU (o Unità di conto europea: un paniere di monete, che fluttuavano entro il 2.25% - 6% per la lira, a causa del suo elevato tasso di inflazione - attorno alla parità nei tassi di cambio bilaterali con altri paesi membri.alle banche centrali dei paesi membri in cambio di depositi in oro e dollari USA.
Gli aggiustamenti periodici incrementavano i valori delle monete forti e diminuivano quelli delle monete più deboli, ma dopo il 1986 i cambi nei tassi nazionali di interesse erano soliti mantenere le valute entro un intervallo ristretto.

Nel 1973 - La finanza internazionale riprende le redini dei cambi, che non sono più fissi e ottiene il controllo dell'economia mondiale, dando il via alle speculazioni finanziarie: fine degli Accordi di Bretton Woods. I mercati finanziari riescono a riottenere il timone delle politiche economiche degli stati sovrani. I cambi valutari diventano flessibili,  la creazione di imprese multinazionali a cervello statunitense, scardinano il protezionismo europeo. I paradisi fiscali sottraggono alle economie degli stati, la liquidità.
Le teorie keynesiane in quel tempo subirono un rapido declino, sotto i colpi delle critiche e delle accuse alla dottrina keynesiana stessa, di aver provocato stagflazione, rivolte dagli economisti monetaristi (convinti, sulla base dell'equazione di Fisher, che fosse il volume di moneta a determinare i prezzi) e neoclassici (tra cui il più influente fu Milton Friedman).
Milton Friedman.
Milton Friedman nacque in una famiglia ebrea poverissima, emigrata dall'Europa orientale, (Austria- Milton FriedmanUngheria, attualmente Ucraina), divenne un liberista convinto. È stato più volte definito l'anti-Keynes, per il suo rifiuto verso qualsiasi intervento dello Stato nell'economia ed il suo sostegno convinto a favore del libero mercato e della politica del laissez-faire. I suoi maggiori contributi alla teoria economica riguardano gli studi
- sulla teoria quantitativa della moneta,
- sulla teoria del consumo
- sull'elaborazione del concetto di tasso naturale di disoccupazione 
- e sul ruolo e l'inefficacia della curva di Phillips nel lungo periodo
Secondo Friedman, l'inflazione è solo un fenomeno monetario e non è utile nel lungo periodo per ridurre la disoccupazione. La sua regola di politica monetaria, incentrata nel conseguimento del controllo della crescita della massa monetaria, è stata utilizzata dalla Federal Reserve negli Stati Uniti ed anche dalla Banca centrale europea (BCE). Autore di molti libri tra i quali menzioniamo “Capitalismo e libertà”, “Liberi di scegliere” e “Due persone fortunate”, Friedman si dimostra un ottimo divulgatore ed uno dei più insigni rappresentanti del pensiero liberista in economia del nostro tempo. Le sue teorie hanno esercitato una forte influenza sulle scelte del governo britannico di Margaret Thatcher e di quello statunitense di Ronald Reagan, degli anni ottanta. Le sue idee sono ancora oggi oggetto di accesi dibattiti: ad esempio, rigettò la stakeholder view e la responsabilità sociale d'impresa, sul piano economico ed etico, sostenendo che i manager sono agenti per conto terzi e dipendenti dei proprietari-azionisti, e che devono agire nell'interesse esclusivo di questi ultimi (utilizzare il denaro degli azionisti per risolvere problemi sociali, significa fare della beneficenza con i soldi degli altri, senza averne il permesso e tassarli senza dare un corrispondente servizio, violando il principio del «no taxation without representation»). Sono stati oggetto di controversia i suoi rapporti con il regime dittatoriale di Augusto Pinochet in Cile. Pinochet intraprese una serie di riforme economiche di stampo liberista che seguivano gli orientamenti di Friedman. Diversi economisti suoi allievi consigliarono il generale nell'attuazione di queste riforme, e lo stesso Friedman nel 1975 indirizzò a Pinochet una lettera raccomandandogli un programma economico conforme alle proprie teorie. Per questa sua collaborazione con Pinochet, Milton Friedman è stato spesso attaccato, come avvenuto svariate volte anche a José Piñera, altro economista liberista autore della riforma delle pensioni in Cile. Il 17 ottobre 1988 è stato insignito della Medaglia presidenziale della libertà, la prestigiosa onorificenza statunitense, dal Presidente Ronald Reagan, convinto seguace neoliberista. Nel 2005, Milton Friedman è stato il primo firmatario di un appello sottoscritto da oltre 500 economisti statunitensi per denunciare gli enormi costi (7,7 miliardi di dollari all'anno) del proibizionismo sulla marijuana. Considerava questa legge un sussidio virtuale del governo al crimine organizzato. È morto per infarto cardiaco il 16 novembre 2006 a San Francisco all'età di 94 anni.

- Shock petrolifero causato dalla Guerra del Kippur (conflitto fra Israele da una parte ed Egitto e Siria dall'altra) con improvvise difficoltà di approvvigionamento energetico e conseguenti consistenti abbassamenti dell'offerta (per ritorsione contro gli occidentali che appoggiavano Israele) e della capacità operativa dell’OPEC (di cui facevano parte principalmente paesi mediorientali e africani esportatori di petrolio).

- Gran Bretagna, Eire e Danimarca entrano nella CEE.

- Lancio di Pioneer 11 verso Giove e Saturno.

Nel 1974 - Fine della dittatura in Portogallo e in Grecia.

- Lo scrittore Solgenitsyn deve la­sciare l'URSS per atteggiamenti non graditi al regime.

- Morte di Pablo Picasso.

- Prime fotografie di Giove avvicina­to dai Pioneer 10 e 11.

- Petra Krause è ricercata da polizie e servizi di mezza Europa per attività terroristica e furti di materiale bellico che serviva ad alimentare gli arsenali di diversi gruppi eversivi europei.
Petra Krause nasce a Berlino nel 1939 e dopo pochi mesi viene rinchiusa con la sua famiglia ad Auschwitz.
Petra Krause.
In Italia arriva per la prima volta nel ' 57, e ci tornerà più volte: nel ' 74 e '75 introduce in Italia ordigni.  la Cassazione la condannerà a 6 anni e 3 mesi nell'84. Da un articolo del Corriere della Sera del 2000: "La terrorista tedesca starebbe dietro alla riorganizzazione dei gruppi armati a livello internazionale. Nelle indagini anche la primula rossa Petra Krause. ROMA - Mentre i riflettori sono puntati sul presunto telefonista delle nuove Br, il lavoro sotterraneo di intelligence sulle radici profonde della rinascita dei gruppi armati ha, al centro, ancora una volta una donna. Una vecchia conoscenza delle polizie e dei servizi segreti di mezzo mondo e da almeno venticinque anni vera primula rossa del terrorismo internazionale: la cittadina tedesca Petra Krause, assurta agli onori della cronaca anche in Italia a metà degli anni Settanta perché arrestata, scarcerata, definitivamente condannata a sei anni di reclusione per aver introdotto nel nostro Paese materiale bellico, rubato all' esercito elvetico. Berlinese, la Krause è coetanea della francese Helyette Bess (la «pasionaria» di Action Directe che, secondo il gip romano Otello Lupacchini, potrebbe aver aiutato a entrare in clandestinità in Francia due esponenti br intorno ai quali si sarebbe riorganizzata la banda armata) e dell' italiano Giuseppe Maj, il leader dei Carc (Comitati d' appoggio alla resistenza per il comunismo), che per gli investigatori è la struttura di collegamento tra Br e altre formazioni. Ma sicuramente il «peso» specifico della Krause nelle vicende del terrorismo mondiale (non solo in Europa, ma anche in Sud America) sarebbe di gran lunga maggiore. Non solo per il passato, ma anche per il presente. Un ruolo che si sarebbe addirittura rafforzato dopo la cattura nell' agosto del 1994 in Sudan del famoso «Carlos», lo Sciacallo, arresto che potrebbe aver giocato il ruolo di spartiacque nelle vicende terroristiche più recenti. Da allora, infatti, si è registrata una ripresa dei gruppi armati europei che proprio intorno al ' 95 e al ' 96 sembrano essersi come rivitalizzati. A questa riorganizzazione, secondo le analisi e le informazioni in possesso dei servizi segreti europei, non sarebbe estranea la Krause. Di certo, il voluminoso fascicolo che riguarda la donna, conservato al ministero dell'Interno, si è incrementato, nei mesi scorsi, di numerosi e particolareggiati dossier, raccolti dopo l' assassinio di Massimo D'Antona. Rapporti in cui si citano decine e decine di nomi di personaggi che sono transitati, anni fa, come meteore nel firmamento del terrorismo italiano ed europeo. Personaggi che sono ormai usciti dal carcere, o sono in semilibertà. Da vecchi esponenti napoletani dei Nap a leve relativamente nuove, composte da quarantenni svizzeri: tutti collegati più o meno direttamente con la Krause. Viene, insomma, disegnata una ragnatela di rapporti, conoscenze e supporti che, avendo delle ben precise radici nel passato, è pericolosamente presente ancora adesso, dentro e fuori le nostre frontiere. Gli investigatori hanno in particolare messo in evidenza l' esistenza di una centrale elvetica di sostegno presso un noto studio legale. Qui, lavora un uomo vicino alla Krause. Si tratterebbe di «una vera e propria colonna esterna» di appoggio alle bande armate. Un «Soccorso rosso internazionale», in grado di assicurare assistenza a trecentosessanta gradi. Tutto ciò preoccupa non poco gli investigatori, perché si tratta di una struttura in grado anche di aggregare consenso e di influire sull' atteggiamento dei media (in favore della Krause, alla fine degli anni Settanta, ci fu una straordinaria mobilitazione di stampa), cioè di dilatare al massimo la capacità di raccogliere simpatie e appoggi di ogni tipo. Potrebbe essere letta in questa luce anche la presenza di quella «talpa istituzionale» della cui esistenza è certo il gip Lupacchini dopo la fuga di notizie sull' imminente arresto di Alessandro Geri e la cui azione è stata definita «dolosa» dal ministro dell' Interno, Enzo Bianco. A questo proposito, tra gli investigatori, c' è chi ricorda il caso della talpa di cui si sospettò l'esistenza dopo il delitto Giorgieri. Si trattava di un militante delle Ucc che lavorava presso il Viminale."

Nel 1975 - Morte di Franco; fine della ditta­tura in Spagna.

- Prime fotografie della superficie di Venere raggiunta da Venera 9 e Venera 10.

- L'ONU proclama "l'anno interna­zionale della donna" a favore dell'e­mancipazione femminile nel mondo. 

- A partire dalla metà degli anni settanta la deregolamentazione finanziaria, la creazione di nuovi strumenti finanziari, i progressi tecnologici nel campo dell'informatica e l’aumento della liquidità nell'economia internazionale, accanto all’aumento del prezzo del petrolio, hanno prodotto un rafforzamento del ruolo della finanza internazionale all'interno del sistema economico, con perno nelle maggiori piazze borsistiche globali, tanto che, ad oggi, il peso economico dei prodotti finanziari risulta superiore a quello della produzione mondiale di beni e servizi. La costituzione di fondi sovrani (strumenti finanziari a controllo pubblico che dispongono di enormi liquidità), tra cui "hedge fund" e "private equity", attraverso l'impiego delle riserve accumulate dai paesi esportatori di petrolio (i petrodollari) e da alcuni paesi asiatici grazie ai surplus commerciali, hanno determinato la creazione di forti indotti di liquidità finanziaria utilizzati anche per scopi speculativi. Grazie alle politiche delle banche centrali, a partire da quelle adottate dalla FED (il Federal Reserve System conosciuto anche come Federal Reserve ed informalmente come la Fed è la banca centrale degli Stati Uniti d'America), che favorirono il basso costo del denaro, venne incentivata una più facile erogazione del credito alle famiglie, spinte a indebitarsi in misura crescente per alimentare i consumi, e agli speculatori (banche d'investimento, imprese e fondi finanziari), portati a effettuare investimenti sui mercati finanziari (con la conseguente creazione di bolle speculative, con ricadute poi sull'economia produttiva). Anche i grossi istituti finanziari, le banche di investimento in particolare, presero a indebitarsi a breve termine per realizzare operazioni speculative. Tutto ciò era favorito, soprattutto con riguardo alle più massicce attività di compravendita azionaria, dalla creazione di "sistemi bancari ombra" (sistemi di intermediazione creditizia costituiti da entità ed attività operanti al di fuori del normale sistema bancario), messi in opera dalle stesse banche, che sfruttavano spazi di contrattazione non regolamentati (le così dette "dark pools") e specializzati nella raccolta e nell'investimento di prodotti e sotto-prodotti finanziari strutturati, oltreché derivati finanziari. A ciò va aggiunto il crescente peso esercitato dalle agenzie di rating americane (Moody's, Standard & Poor's, Fitch), spesso accusate di esprimere giudizi di valutazione del credito tendenziosi. L'aumento dell'inflazione durante gli anni settanta, determinato da shock di natura geopolitica legata a squilibri nell'area mediorientale e dai conseguenti rialzi dei prezzi delle commodities (del petrolio su tutte, che triplicò il suo costo nuovamente nel 1979), dalle rivendicazioni operaie e poi dalla recessione del 1975, l'emergere di teorie a supporto della liberazione da vincoli e posizioni di monopolio (specie statale, connesso ai grandi enti a controllo pubblico) dell'economia, condusse alla ribalta le teorie di matrice liberoscambista, influenzate dalle ricerche dell'Università di Chicago e dalle teorie patrocinate dagli studiosi Ludwig von Mises, Friedrich von Hayek, Alfred Edward Kahn e lo stesso Friedman. Agli inizi degli anni sessanta gli Stati Uniti, che fino ad allora erano stati fornitori marginali di greggio, ovvero in grado di esercitare influenza sui prezzi ed equilibrare il mercato intervenendo sui volumi di forniture, videro erodere la propria capacità inutilizzata di petrolio. Successivamente, gli shock petroliferi del 1973 (Guerra del Kippur) e del 1979 (Rivoluzione iraniana) con improvvise difficoltà di approvvigionamento energetico e conseguenti consistenti abbassamenti dell'offerta e della capacità operativa dell’OPEC (di cui facevano parte tredici paesi esportatori di petrolio, principalmente mediorientali e africani: Algeria, Angola, Libia, Nigeria, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Venezuela), crearono ulteriori turbolenze nel mercato petrolifero e una impennata inflazionistica generalizzata, che colpì soprattutto i paesi dell'Europa occidentale e il Giappone. L’aumento conseguente delle quotazioni del greggio causò una marcata flessione della domanda mondiale, specialmente nei paesi OCSE, inducendo alcuni paesi esterni all’OPEC ad accrescere l’offerta di petrolio. Ciò indebolì il controllo dell’Organizzazione, favorendo un progressivo calo delle quotazioni. (L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico OCSE o Organisation for Economic Co-operation and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale, è un'organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un'economia di mercato. L'organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un'occasione di confronto delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni, l'identificazione di pratiche commerciali ed il coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei paesi membri. L'OCSE conta 34 paesi membri e ha sede a Parigi.

Nel 1976 - "The Mousetrap" compie la 10.000° replica a Londra e continua.

- II Concorde è il primo aereo su­personico impiegato in voli commercia­li e passeggeri.

Nel 1977 - A Bologna un carabiniere uccide uno studente: per tre giorni scontri fra Movimento degli studenti, disoccupati, non garantiti e la polizia.

- Scoperta in Grecia la tomba di Fi­lippo II il Macedone 

- Lancio di Voyager 1 e Voyager 2 destinati all'esplorazione dei pianeti esterni.

Nel 1978 - Morte di papa Paolo VI, breve pontificato di Giovanni Paolo I, morto misteriosamente dopo  30 giorni di pontificato: in uno dei suoi discorsi da papa, aveva detto "... Dio è anche madre, non solo padre".

- Elezione di Giovanni Paolo II, primo papa polac­co.

- A Londra chiude il quotidiano "Times" dopo 193 anni.

- Assegnato a Begin (premier israeliano) e Sadat (premier egiziano) il premio Nobel per la pace. Non molto tempo dopo, Sadat sarà ucciso.

Aldo Moro prigioniero delle BR.
- A Roma rapimento e assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Imposimato conferma: “Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga, responsabili della stragi: da Piazza Fontana a Via D’Amelio”: Postato il 28 luglio 2013 in http://siamolagente.altervista.org/imposimato-conferma-moro-fu-ucciso-per-volere-di-andreotti-e-cossiga-responsabili-della-stragi-da-piazza-fontana-a-via-damelio/. Ferdinando Imposimato torna a parlare del caso del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro e lo fa puntando il dito contro quelli che allora erano i vertici dello stato e della Democrazia Cristiana: Giulio Andreotti e Francesco Cossiga. Ferdinando Imposimato (Maddaloni, 9 aprile 1936) è un magistrato, politico e avvocato italiano. È presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si è occupato della lotta alla mafia, alla camorra e al terrorismo: è stato il giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l'attentato al papa Giovanni Paolo II del 1981, l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Attualmente si occupa della difesa dei diritti umani. L’ex giudice istruttore della vicenda dice: “L’uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri”. Poi ha aggiunto: “Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”. “Quei politici - ha detto Imposimato - sono responsabili anche delle stragi: da Piazza Fontana a quelle di Via D’Amelio. Lo specchietto per le allodole si chiama Gladio. A Falcone e Borsellino rimprovero soltanto di non aver detto quanto sapevano, perché avevano capito e intuito tutto, tacendo per rispetto delle istituzioni. Per ucciderli Cosa Nostra ha eseguito il volere della Falange Armata, una frangia dei servizi segreti”. Ferdinando Imposimato appena un mese fa ha presentato un esposto alla Procura di Roma, affermando che le forze dell’ordine sapevano dove si trovava la prigione di Aldo Moro.
Per questo i magistrati hanno aperto un fascicolo per valutare se esistano i presupposti per riaprire il caso Moro. Nel testo di Imposimato ci sono le rivelazioni di 4 appartenenti a forze dell’ordine e armate secondo cui il covo Br di via Montalcini fu monitorato per settimane. Ma non è tutto: recentemente la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo alle dichiarazioni di due artificieri, che hanno raccontato come il ritrovamento della Renault 4 contenente il cadavere di Moro sia avvenuto alle 11, e come sul posto fosse stato presente fin da subito Francesco Cossiga. "Si è detto che Moro fu rapito perché con lui le Brigate Rosse volevano colpire l'artefice della solidarietà nazionale, e dell'avvicinamento tra DC e PCI, la cui espressione fu il governo Andreotti IV. L'ottica delle BR, in realtà, era diversa: il rapimento in effetti non fu realizzato per colpire il regista di quella fase politica. Il loro scopo era più generale e rientrava nella loro particolare analisi di quella fase storica: colpire la DC (regime democristiano), cardine in Italia dello Stato imperialista delle multinazionali (SIM), mentre il PCI rappresentava non tanto il nemico da attaccare quanto un concorrente da battere. Nell'ottica brigatista, infatti, il successo della loro azione avrebbe interrotto la "lunga marcia comunista verso le istituzioni", per affermare la prospettiva dello scontro rivoluzionario e porre le basi del controllo BR della sinistra italiana per una lotta contro il capitalismo. In questo il loro obiettivo di lotta al capitalismo era simile a quello della RAF tedesca, come venne indicato in seguito nella ricostruzione del rapimento, fatta nel fumetto pubblicato dalla rivista "Metropolis", ove viene fatto un parallelo con il sequestro Hanns-Martin Schleyer, conclusosi anch'esso con l'uccisione del prigioniero. Stando a quanto ha dichiarato successivamente Mario Moretti, per le BR era rilevante che Moro fosse presidente della DC e che fosse da trent'anni al governo. Sembra, inoltre, che nei mesi precedenti il rapimento di Moro le BR avessero anche studiato la possibilità di rapire il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, ma che poi avessero abbandonato questa opzione perché questi godeva di una protezione di polizia troppo forte per le capacità dei brigatisti. Secondo questa ipotesi dunque, era uguale per le Brigate Rosse rapire Moro o Andreotti: l'importante era colpire un simbolo del potere. Le conseguenze politiche del rapimento di Moro furono da un lato l'esclusione del PCI da ogni ipotesi di governo per gli anni successivi, e dall'altro un ridisegno del cosiddetto "regime democristiano": la DC di Andreotti rimase partito di governo fino al 1992, anno di tangentopoli, partecipando sempre a maggioranze che lasciarono il PCI all'opposizione, ma queste politiche tuttavia portarono dal 1981, col primo Governo Spadolini ad avere alternanze di presidenti del consiglio democristiani con altri "laici", rompendo quindi il monopolio democristiano. All'interno del Partito socialista italiano (PSI), che aveva sostenuto la possibilità di uno scambio di prigionieri per liberare Moro, vinse la linea di Bettino Craxi per l'esclusione del PCI dal governo, e iniziò una lotta politica con lo stesso per tentare di superarlo nelle elezioni."


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